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Fusione a tre nel Casentino, Mugnai: "Vigileremo che la linea temporale venga rispettata"

Va fatto prima ciò che viene prima, e che per altro è anche espressione della volontà popolare, che non è un dettaglio, e dopo ciò che viene dopo: appare semplice e scontato, il principio-guida espresso dal Capogruppo di Forza Italia Stefano...

Va fatto prima ciò che viene prima, e che per altro è anche espressione della volontà popolare, che non è un dettaglio, e dopo ciò che viene dopo: appare semplice e scontato, il principio-guida espresso dal Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai circa la prospettiva di fusione a tre di alcuni comuni del Casentino con due ipotesi che tirano per la giacchetta Chiusi della Verna.

I cittadini di Chiusi, insieme a quelli di Ortignano Raggiolo e Bibbiena, hanno raccolto e depositato le firme per procedere a fusione con massiccia adesione popolare. Mugnai stesso, a sostegno della loro espressione, aveva presentato una proposta di legge che però la maggioranza aveva bocciato. Come mai? Perché sindaco i consiglieri comunali di maggioranza del Chiusi della Verna sono contrario a quell’assetto. E allora, ecco che ieri sera dal cilindro della giunta regionale è uscita una delibera che recepisce i pronunciamenti-lampo dei tre comuni coinvolti che sono ancora Chiusi e poi Chitignano e Castel Focognano. La delibera di giunta dà sostanzialmente il via libera al referendum per la fusione dei tre enti. Già: ma i cittadini di fusione ne vogliono un’altra. E sono anche partiti prima. E sono anche pronti. E allora? E’ il loro il referendum da fare prima, afferma Mugnai a voce non certo isolata, dal momento che subito dopo la delibera di giunta un comunicato del Pd toscano ha chiarito: «La scelta della delibera di giunta era un atto dovuto ma ora aspettiamo il completamento dell’iter di verifica delle firme raccolte dalla cittadinanza».

Ma allora, che succede? «Succede che il Pd è abituato a piegare gli assetti istituzionali alle logiche di partito. In questo caso però – osserva Mugnai – qualcuno ha esagerato tentando di piegarli a piccole logiche elettorali di collegio. La nostra posizione è chiara ed è sempre la stessa, ovvero privilegiare non solo ciò che viene dalle comunità locali, orientamento in cui pur tardivamente ci conforta il Pd regionale, ma anche ciò che viene cronologicamente prima. Il resto sono forzature di una delibera che vuol solo boicottare la volontà popolare. Noi, che avevamo presentato una proposta per la fusione di Chiusi, Ortignano e Bibbiena come voluto dai cittadini già mesi or sono, staremo di sentinella affinché si segua un iter coerente con lo svilupparsi della realtà e che dunque porti prima alla celebrazione del referendum figlio della proposta popolare».

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