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Fuochi sui monti dell'Appennino. La Brigata XXV maggio ricorda i partigiani che sfidarono gli oppressori

"La Brigata Partigiana XXV maggio ormai da anni si impegna affinché quei fuochi non possano mai spegnersi"

E' stato alle 22.30 del 25 aprile che l'Alpe di Poti si è tinta di rosso fuoco.

Sono tornati in azione ancora una volta i componenti della Brigata Partigiana XXV maggio, gli aretini che ogni anno ricordano così quella notte di 72 anni fa.

"Chi aveva nella sua visuale notturna il profilo del crinale dell'Alpe di Poti avrà notato sicuramente qualcosa di diverso - fanno sapere - Per una ventina di minuti la cima del monte più caro agli aretini, è rimasta illuminata da una intensa luce rossa vibrante nel cielo rischiarato dalla luna. A ricordo di una delle pagine più gloriose e romantiche della lotta di Liberazione nel nostro territorio quella che racconta la notte del 25 maggio 1944 quando furono accesi nelle nostre montagne decine e decine di fuochi partigiani...come segno di sfida al bando che imponeva la fucilazione a coloro che non si fossero consegnati ai comandi militari fascisti o tedeschi. La Brigata Partigiana XXV maggio ormai da anni si impegna affinché quei fuochi non possano mai spegnersi". 

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