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In fuga dalla Guinea e da un matrimonio combinato: la storia di Manema, laureata e calciatrice

"Il mio sogno? Lavorare per una organizzazione internazionale. Ma intanto studio da cuoca e gioco a calcio"

E' scappata dalla sua casa e dalla sua terra per sfuggire ad un matrimonio combinato. Sarebbe dovuta diventare la moglie di una persona più grande di lei, che non aveva nemmeno mai visto. Una situazione putroppo non rara in Guinea, dove viveva. Una situazione alla quale Manema, così si chiama la protagonista di questa lunga storia, ha deciso di sottrarsi, scappando via. Lontano. 

Aiutata dalla sorella si è data alla fuga attraversando il cuore dell'Africa. E solo ad Arezzo ha trovato la serenità e la voglia di tornare a inseguire i suoi sogni. Oggi fa parte dello Sprar di Castiglion Fibocchi e così racconta la sua storia.

"Mia sorella si è sposata per amore e vive in Liberia con il marito - racconta Manema - è stata lei ad aiutarmi a organizzare tutto. Purtroppo non potevo raggiungerla: vive al confine, in un luogo facilmente raggiungibile dai parenti che volevano darmi in sposa". 

Cresciuta dalla nonna, seguita da uno zio che ne aveva pianificato il matrimonio, Manema è sempre stata un'ottima studentessa. Tanto da conseguire una laurea in diritto internazionale. Ma quando è arrivato il momento di dedicarsi alla ricerca di un lavoro e di diventare finalmente autonoma, tutto è cambiato. 

 "Mio zio aveva già deciso per me, dovevo sposarmi. Non avevo scelta". Lo sposo era un'amico dello zio: "Non so se gli abbiano offerto dei soldi e nemmeno da quanto tempo fosse stato stabilito che quello sarebbe stato il mio futuro. Io ero all'oscuro di tutto". 


Era il 21 settembre del 2016: Manema è partita di nascosto. Ha viaggiato un mese e 10 giorni. Il 26 ottobre è sbarcata in Sicilia. In questo lungo percorso ga attraversato, Mali, Burkina Faso, Niger e Algeria. 

"E' stato pericoloso, pericolosissimo - racconta - arrivati nel Sahara, ci hanno minacciati e abbandonati nel deserto senza acqua. Siamo rimasti  lì per alcuni giorni: chi ci trasportava aspettava che arrivassero altri soldi dai nostri parenti".

Poi il viaggio in barca: una carretta del mare che trasportava 160 persone: "Uomini, donne, bambini eravamo tutti insieme". 

Adesso Manema ha 33 anni, vive da due anni e otto mesi nell'Aretino. Per molto tempo è stata ospitata a Caprese, adesso è accolta nelle strutture dello Sprar di Castiglion Fibocchi gestito da Oxfam. 

"Il mio sogno nel cassetto? Lavorare per una organizzazione internazionale. Ma le frattempo studio". Sta infatti seguendo un corso professionale da cuoca e nel tempo libero gioca a calcio. 

"Ho iniziato ad allenarmi con l'Arezzo Calcio Femminile - racconta - una bella esperienza, anche se è complicato conciliarla con il ritmo del corso per cuoca. Spero mi aiuti ad integrarmi e a perfezionare il mio italiano: parlando con le altre ragazze spero di migliorare". 

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