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Una brutta frattura nella "Madonna del Canarino" di Mario Moschi

Il bassorilievo di via della Minerva ha bisogno di un intervento urgente di restauro

Via della Minerva, la strada aperta nel 1937 per collegare piazza Sant’Agostino a piazza di Porta Crucifera, nell’ambito del risanamento del quartiere di Colcitrone, custodisce una pregevole opera scultorea degli anni Trenta.
Al completamento dei lavori, infatti, venne realizzato un tabernacolo per ospitare la "Madonna del Canarino", bassorilievo marmoreo di Mario Moschi d’ispirazione donatelliana. Anche La Nazione del 7 giugno 1937 ricordava nelle sue pagine l’inaugurazione della scultura. 

Oggi l’opera ha bisogno di un urgente intervento di restauro, perché nella zona inferiore a destra si è spezzato un elemento che rappresenta la nappa del cuscino su cui poggiano i piedi della Madonna.
La rottura non farebbe pensare a un atto vandalico, bensì a cause naturali, forse una forte escursione termica che ha accentuato qualche microfrattura del materiale lapideo. Quella parte del bassorilievo è stata appoggiata da qualche volenteroso al resto della scultura grazie a un piccolo contenitore di plastica che le fa da sostegno, ma non può essere la soluzione corretta e definitiva.

La Madonna del Canarino

L’intervento del restauratore sarebbe semplice e veloce e tutelerebbe un’importante opera del secolo scorso forse troppo poco valorizzata. Allo stesso tempo sarebbe auspicabile la collocazione di un vetro protettivo, per mettere il bassorilievo al riparo da malintenzionati, gas di scarico delle auto e fenomeni meteorologici avversi.  

Il lastrigiano Mario Moschi (1896/1971) è stato uno dei più grandi scultori e medaglisti italiani del Novecento. 
Dai primi Anni Venti inaugurò una stagione di successi, anche internazionali, che lo accompagnarono per tutta la lunga carriera. Con il territorio aretino l'artista ebbe un rapporto privilegiato, iniziato nel 1928 con le statue per il parco di Villa Occhini a La Striscia e concluso nel 1969 con il monumento in memoria dell’eccidio nazista di Civitella in Val di Chiana del 29 giugno 1944.
Nel mezzo varie opere che impreziosirono edifici pubblici, chiese, sacrari e angoli cittadini.

Nel marzo 2021 le sculture di Mario Moschi ancora presenti ad Arezzo furono l’argomento di un articolo della rubrica “Arezzo da amare” di Arezzo Notizie.

Lo scorso anno si ricordavano i 50 anni dalla morte del maestro toscano, un anniversario purtroppo passato quasi in sordina. Il restauro della sua "Madonna del Canarino" potrebbe diventare il primo passo di un percorso a tappe, sulle orme delle testimonianze artistiche lasciate in città da un autore che meriterebbe una maggiore considerazione.

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