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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cultura, flashmob in piazza Grande come segnale di rinascita

Un modo per ricominciare a vivere, per dare un segnale forte attraverso l’arte più diretta possibile, la musica

Un modo per ricominciare a vivere, per dare un segnale forte attraverso l’arte più diretta possibile, la musica. Così, promosso dalla Fondazione Guido d’Arezzo, lo scorso 2 giugno in Piazza Grande è avvenuto un flashmob sulle note del “va pensiero” di Giuseppe Verdi, dedicato non solo alla Festa della Repubblica Italiana, ma anche alla rinascita culturale e sociale della città.

L’evento è nato dal progetto ReciCanto (a cura di Silvia Vajente e Silvia Martini) realizzato col contributo del Comune di Arezzo per povertà educativa e coesione sociale 2020, proposto dalle associazioni VisCantus, NoMad, con la collaborazione di CaMu, sezione soci UniCoop Arezzo, IC IV novembre, e il coinvolgimento di ensemble VisCantus, coro del Liceo musicale Petrarca, scuola primaria Livio Tempesta-Palazzo del Pero. 

“Il va pensiero rappresenta allo stesso tempo il lamento e la speranza di un popolo che ripensando alla propria patria cerca in qualche modo di ricordare a quando era libero per sopportare la durezza della schiavitù - commenta Lorenzo Cinatti, direttore Fondazione Guido d'Arezzo. Non è un caso che divenne  anche l'emblema sonoro del risorgimento italiano. Ebbene, ci è sembrato importante metterlo al centro di questa azione fra teatro e musica che ha come palcoscenico la nostra stessa città e proprio in occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica. Un 2 giugno particolare che speriamo possa segnare anche la rinascita piena delle attività di spettacolo e di studio in presenza, la fine della schiavitù dalle restrizioni delle misure anticovid e il ritorno vero alla vita, anche delle arti, nella nostra Repubblica". 

“Va pensiero…il famoso coro del Nabucco di Verdi, già simbolo di speranza, riscatto e libertà, il 2 giugno ha risuonato nel cuore di Arezzo, città d’arte e di bellezza. Attraverso la viva voce dei bambini, ragazzi e adulti di ogni età è stato il canto di una piazza, la condivisione di un momento finalmente in presenza, l’espressione della nostra capacità di resilienza e la voglia di ripartire…all’unisono!“ - le parole del direttore artistico Silvia Vajente.

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