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Caso Fimer, Cisl: "Se la proprietà non comunica la sua decisione, chiediamo intervento di Tribunale e Ministero"

"La nostra decisione è stata dettata dall’esigenza di supportare con i fatti, e non con le parole, il futuro dei lavoratori. Senza garanzie sul futuro dell’azienda non era corretto porre quella firma"

Una posizione netta a sostegno dei diritti dei lavoratori è quella sostenuta da Cisl Metalmeccanici Arezzo a pochi giorni dalla scadenza della procedura concorsuale. Dopo la scelta di non firmare il contratto di solidarietà senza garanzia di prospettive la Fim Cisl chiarisce la sua posizione.

"La nostra decisione è stata dettata dall’esigenza di supportare con i fatti, e non con le parole, il futuro dei lavoratori. Senza garanzie sul futuro dell’azienda non era corretto porre quella firma - così Ilaria Paoletti segretaria Fim Cisl di Arezzo. Da parte nostra non c'è più fiducia in questa proprietà, per questo non abbiamo firmato l’accordo richiesto".
Dopo il tavolo al Mise la società ha presentato una bozza di piano industriale che però non ha convinto i sindacati. Entro il 29 giugno l’azienda deve presentare un progetto concreto. Al momento non sono state date indicazioni realistiche. Nessuna informazione su un ipotetico piano concordatario e un piano industriale molto generico che non c’è stato modo di approfondire perché ogni domanda specifica veniva declinata o rimbalzata. Ad oggi, secondo quanto emerge dal lavoro del sindacato, c'è un investitore “Certina” che ha fatto una proposta che la proprietà si riserva ancora di valutare.
“Per quanto ci è stato riferito non sono emerse informazioni chiare di prospettiva - sottolinea Ilaria Paoletti segretaria Fim Cisl di Arezzo - assistiamo all’atteggiamento di una proprietà che non si sbottona e quando lo fa entra in contraddizione con le dichiarazioni fatte negli ultimi mesi, questa è la situazione attuale. Ciò che stanno vivendo i lavoratori Fimer - prosegue Paoletti - è una costante violenza psicologica di una proprietà
che non sa, o non vuole fare sapere, dove vuole andare.Quello che temiamo è che la proprietà non abbia niente in mano. O forse lo ha, ma non lo vuole condividere con lavoratori e sindacati.”
L’appello di FIM Cisl è dunque che i piani della proprietà siano portati a conoscenza dei lavoratori. “La responsabilità sociale di impresa che dovrebbe essere svolta nel rispetto della dignità umana, in questa vertenza è sempre mancato - sottolinea Silvia Russo segretaria generale Cisl Arezzo - questa vertenza ha insegnato che oggi la libertà di impresa non ha limiti. Nonostante l'articolo 41 della Costituzione. La proprietà continua a giocare a carte coperte mancando di rispetto a tutti i lavoratori. L'unica soluzione, a nostro avviso - sottolinea Silvia Russo - è l'intervento di un investitore con maggioranza societaria. Non ci sono altri piani sostenibili per la Fim e per la Cisl”.

“Se nei prossimi giorni non verranno comunicate prospettive chiare, chiediamo che Ministero e tribunale prendano una posizione forte, togliendo alla proprietà l'azienda, chiamandola a rispondere di una mala gestione portata avanti in questi mesi” - conclude Ilaria Paoletti.

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