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Fimer, gli azionisti: "McLaren non ha fornito prove di capacità finanziaria. Impegno solo per 50mila euro"

"L’offerta presentata - sostiene la proprietà all'indomani della rottura della trattativa - contiene un impegno per un aumento di capitale per soli 50mila euro e non 50 milioni di euro. Chiunque può comprendere che non siano affatto sufficienti per salvare l’azienda"

Una fabbrica occupata, le speranze di decine di lavoratori (e delle loro famiglie) infrante, sindacati sul piede di guerra. E' quanto sta accadendo a Terranuova, nello stabilimento di Fimer. I rapporti tra la proprietà e i possibili compratori di McLaren Greybull - che avevano presentato la proposta d'acquisto - si sono infatti bruscamente interrotti e la trattativa con gli investitori sarebbe definitivamente tramontata. 

Dopo l'amarezza espressa dai dipendenti e dalle organizzazioni sindacali, è la stessa proprietà che con una nota a raccontare la sua versione. Lo fa con toni duri, alzando il velo sui quelli che afferma essere i retroscena della trattativa e dicendosi pronta al confronto con dipendenti e sindacati. Dalla nota inviata ai media emerge uno scenario inaspettato: gli azionisti sostengono che "McLaren Applied / GreyBull Capital non abbia fornito alcuna prova circa la propria capacità finanziaria. Di ciò, sono stati informati dal Cda, il quale ha più volte insistito sulla richiesta di ricevere concreta prova della effettiva disponibilità dei fondi necessari al salvataggio dell‘azienda; evidenza che, ad oggi, non è mai pervenuta nonostante i numerosi solleciti".

Nel dettaglio, i soci affermano di aver dichiarato "per iscritto la propria volontà di deliberare un aumento di capitale ed è stato ribadito che tale aumento di capitale venisse fatto nel pieno rispetto della legge e per un importo congruo per la buona riuscita del piano concordatario". Ma secondo la proprietà "è da riteneresi falso che Greybull Capital abbia offerto di sottoscrivere, come dichiarato, un aumento di capitale per 50 milioni di euro. L’offerta presentata, infatti, contiene un impegno a sottoscrivere un aumento di capitale per soli 50.000 euro e non 50 milioni di euro, a fronte della cessione del 100% della società e dei suoi assets. Chiunque può comprendere che 50.000 euro di capitale non siano affatto sufficienti per il salvataggio dell’azienda".

Le origini della trattativa

Una situazione che sarebbe emersa solo recentemente. Stando a quanto si riportato nella nota, i soci si sarebbero "adoperati in ogni modo per scongiurare il fallimento della società". Poi aggiungono: "Il precedente Consiglio di Amministrazione, revocato in via definitiva in data 17 aprile 2023 e al quale era stato affidato il compito di traghettare la società fuori dalla crisi, non è minimamente riuscito in questo obiettivo ed ha inoltre disatteso, per ben 3 volte, il Piano Industriale da esso stesso redatto. Ciò ha portato i soci a prendere una drastica quanto necessaria decisione di sostituire il Consiglio di Amministrazione. Il provvedimento del Tribunale del 23 aprile 2023 è la prova dell’inconcludente operato del precedente CdA e della bontà della scelta dei soci di cambiare squadra". 

"Sono stati proprio gli azionisti - prosegue la lunga presa di posizione - a portare al tavolo alcuni potenziali investitori (tra cui proprio McLaren Applied / Greybull Capital) ad inizio marzo 2023, chiedendo prima al precedente cda e poi a quello attualmente in carica, di verificare la bontà delle offerte pervenute al fine di salvaguardare la continuità aziendale e traghettare la società fuori della crisi. Tali verifiche non sono state fatte dal precedente cda, il quale aveva accettato l’offerta di McLaren Applied / Greybull Capital senza la benché minima due diligence su solidità economico-finanziaria e track record, impegnando quindi la società ad ulteriori costi.
L’attività di verifica sulle reali capacità finanziarie dell’investitore, così come la reale volontà di procedere al salvataggio della società è stata invece svolta dal nuovo cda, con poco tempo a disposizione ed in presenza di un preciso impegno già preso, mentre avrebbe dovuto comunque essere svolta già dai soggetti esterni alla società e a vario titolo coinvolti nell’ambito della procedura rispetto ai previsti compiti di controllo. I soci non possono quindi non constatare alcuni fatti palesi ed evidenti che purtroppo smentiscono senza ombra di dubbio quanto dichiarato da Greybull Capital in merito alle proprie intenzioni
". 

Il finanziamento iniziale da 10 milioni di euro

Quindi il capitolo relativo al finanziamento iniziale: "Non compete ai soci entrare nel merito delle valutazioni del finanziamento, ma da quanto riferito dal CdA, tale iniziale finanziamento (comunque già garantito dalla prededuzione) è stato condizionato al rilascio di garanzie su tutto il patrimonio dell’azienda, il cui elevato valore è assolutamente sproporzionato rispetto ai 10 milioni di euro; ciò a danno degli altri creditori, dipendenti, società e della buona riuscita del piano. Chiunque può, quindi, ben comprendere le ragioni per le quali questa richiesta sia stata ritenuta dal Cda del tutto impercorribile e di dubbio profilo legale. Questo infatti avrebbe significato 'regalare' a un solo creditore (Greybull Capital sarebbe divenuto creditore super-garantito, rispetto agli altri creditori e dipendenti) tutto il valore aziendale, prima ancora dell’erogazione dei rimanenti 40 milioni di euro promessi. Si sarebbe quindi tolto a qualsiasi creditore ogni forma di garanzia". 
Gli azionisti inoltre lanciano un appello e mostrano come ci sarebbe stato un equivoco di fondo: "invitiamo chiunque interessato ad analizzare i principali dati di bilancio di McLaren Applied e di GreyBull Capital. Ricordiamo che la McLaren Applied non rappresenta la popolare casa automobilistica McLaren e neppure il Team di Formula 1, entrambi posseduti dal fondo sovrano del Bahrain e non da GreyBull Capital. Purtroppo nell’equivoco, forse strumentalmente creato, sono caduti tutti, noi compresi. Invitiamo chiunque interessato a verificare semplici informazioni sul web che descrivono il modus operandi del gruppo Greybull Capital negli ultimi 10 anni, che potrebbe essere stato replicato anche con Fimer. Dalle informazioni ricavate dal web non risulterebbero salvataggi di merito operati dal gruppo Greybull Capital, ma solo fallimenti e licenziamenti di massa". 

Gli azionisti di Fimer concludono la nota sostenendo di essersi già attivati per trovare "un'immediata alternativa a McLaren Applied / Greybull Capital attraverso la ricerca di investitori industriali seri e credibili - probabilmente già entro il corrente mese di giugno".

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