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Fiera antiquaria annullata, Confcommercio: "Così perde appeal". Confesercenti: "Seguiamo l'esempio di Lucca"

Le associazioni di categoria prendono posizione e sottolineano come il settore stia risentendo in modo grave di questa situazione

L'annullamento della Fiera Antiquaria di febbraio sta scatenando le reazioni delle categorie economiche. Dopo lo sgomento degli antiquari, che proprio ieri avevano inviato una lettera al sindaco Alessandro Ghinelli chiedendo lumi sulla nuova edizione, anche le reazioni di Confcommercio e Confesercenti non si fanno attendere.

Antiquaria, salta anche l'edizione di febbraio

Confcommercio e le speranze riposte nel mese di marzo

“L’ennesimo annullamento della Fiera Antiquaria ci preoccupa non solo per le sorti degli operatori del settore – dagli antiquari ai restauratori – e dell’indotto, ma anche per il futuro della manifestazione stessa. Non vorremmo che fosse dimenticata”. La presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini commenta così la notizia della cancellazione dell’edizione di febbraio 2021 della Fiera Antiquaria di Arezzo.
 
“Il nostro timore”, spiega Anna Lapini, “è che, se continuerà a restare assente dal calendario degli eventi dell’antiquariato in Italia, potrebbe perdere il suo appeal per il pubblico degli appassionati e per la città, vista l’enorme mutevolezza del mercato attuale. E noi non possiamo permetterci di disperdere così i benefici di un patrimonio costruito e consolidato nel tempo, che rappresenta una parte importante dell’identità storica e culturale di Arezzo, oltre ad avere ricadute positive sull’economia”.
 
“Nei giorni scorsi avevamo scritto una lettera al sindaco Ghinelli e all’assessore Chierici rivolgendo loro un accorato appello perché la Fiera potesse tornare a svolgersi, con tutte le precauzioni imposte dalla necessità di contenere i contagi. Del resto, la Toscana si trova attualmente in area gialla, con la probabilità di potervi restare ancora, e la normativa vigente autorizza la realizzazione dei mercati in area gialla. Perché, a dispetto del suo nome, la Fiera è di fatto un mercato periodico, non un evento straordinario. Non si comprende quindi perché non si riesca a trovare una soluzione per garantire la sicurezza di operatori e visitatori, così come accade in tutti gli altri mercati”, ribadisce la presidente della Confcommercio.
 
L’auspicio dell’associazione di categoria è che l’edizione di marzo possa tenersi regolarmente: “sarebbe un segnale importante per tutta la città. Siamo certi che l’Amministrazione farà il possibile perché questo si avveri".

Confesercenti: "Contrari alla decisione, interpretazione troppo restrittiva del Dpcm"

Anche Confesercenti interviene sulla decisione di annullare l’edizione di febbraio della Fiera Antiquaria e prende posizione per voce del direttore Mario Checcaglini. 

"E' una decisione che ci trova contrari. Non siamo per nulla d'accordo su una interpretazione che giudichiamo eccessivamente restrittiva dei Dpcm che consentono lo svolgimento dei mercati, qual è la Fiera Antiquaria.
Ricordiamo che l’articolo 1 del regolamento comunale, recita: ‘il presente regolamento disciplina lo svolgimento del Mercato  dell’Antiquariato, di seguito denominato Fiera Antiquaria’. I mercati dell'antiquariato si fanno in varie località della regione e in tutta
Italia. Ad Arezzo invece si è scelto di impedire agli espositori di  lavorare e la beffa è che non possono neppure accedere ai ristori. Di
questo passo si costringe le imprese a finire sul lastrico”.
Per Checcaglini “il danno non è solo per le attività dell'antiquariato ma anche per la città. “Continuiamo a pensare” aggiunge il direttore di
Confesercenti “che ad Arezzo ci sia un eccesso di rigidità e di burocrazia  da parte delle istituzioni che evidentemente sono lontane
dai bisogni e dalle necessita delle imprese costrette a non lavorare mentre sale l’esasperazione da chi di mese in mese si vede sfumare, a pochi giorni di distanza dalla data dell’edizione della Fiera Antiquaria, la possibilità di svolgere il loro lavoro. Ad Arezzo sono  mesi che la Fiera Antiquaria viene annullata mentre a Lucca, è sempre stata effettuata regolarmente sia in zona gialla che in zona arancione.  A Lucca gli espositori dell’antiquariato si sono fermati solo con la zona rossa. Francamente non capiamo cosa abbia Arezzo di diverso da Lucca. Di sicuro Confesercenti non starà a guardare e con le altre associazioni di categoria ci troveremo per fare di tutto per salvare l’edizione di febbraio del mercato, chiamato Fiera Antiquaria”.
 

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