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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Una festa arcobaleno per tutte le famiglie: l'evento aspettando il Toscana Pride di Arezzo

Sono 30 le famiglie arcobaleno e circa 100 i soci attivi di Famiglie Arcobaleno in Toscana. Negli ultimi tre anni, l’Associazione nazionale nata nel 2005 che oggi ha superato il migliaio di soci, è cresciuta molto, tanto che solo negli ultimi 2...

Sono 30 le famiglie arcobaleno e circa 100 i soci attivi di Famiglie Arcobaleno in Toscana. Negli ultimi tre anni, l’Associazione nazionale nata nel 2005 che oggi ha superato il migliaio di soci, è cresciuta molto, tanto che solo negli ultimi 2 mesi nella nostra regione, sono nati 4 bambini. I figli più grandi del gruppo delle famiglie omogenitoriali toscane hanno intorno agli 8 anni e l'ultima arrivata ha appena 20 giorni. I nuclei familiari sono concentrati per lo più nel capoluogo Firenze, ma ormai ci sono Famiglie Arcobaleno in tutta la Toscana: dalla costa alle colline e anche nei centri più piccoli.

Purtroppo però tutte queste famiglie per la legge italiana non esistono. Per accendere nuovamente i riflettori sui diritti dei bambini delle coppie same sex, Famiglie Arcobaleno Toscana organizza la Festa delle Famiglie “Ogni famiglia è una rivoluzione" domenica 7 maggio alla Limonaia di Villa Strozzi a Firenze (programma completo nell'allegato). Una giornata di visibilità per riportare l'attenzione pubblica sui diritti delle famiglie omogenitoriali ma anche di giochi all'aria aperta, sport, laboratori creativi, giocoleria, circo, musica, danza e teatro, rivolta a tutta la cittadinanza e dedicato alle famiglie, tutti i tipi di famiglie, che fa parte del calendario delle iniziative del Toscana Pride 2017 (27 maggio ad Arezzo).

Un anno fa, in nome di compromessi che sono stati fatti ipotecando le nostre vite, l'unica possibilità che avevamo di poter dare realtà e dignità alle nostre famiglie è stata stralciata. Stralciando la step-child adoption dalla Legge Cirinnà, la politica ha condannato ancora una volta i bambini arcobaleno ad una quotidianità priva dei diritti e delle tutele di cui godono tutti gli altri bambini in Italia. Noi e i nostri figli non possiamo più permetterci che si continui a rimandare, perché i diritti sono una cosa seria ed è gravissimo che a pagare questo imperdonabile ritardo siano Milo, Vittoria, Luca, Alice, Diego, Andrea, Clea, Lorenzo, Emma, Giulio, Alessio, Enea e le centinaia di bambine e bambini che in Italia vivono in famiglie con due genitori dello stesso sesso”, ha dichiarato Laura Giuntini referente di Famiglie Arcobaleno per la Toscana.

La nostra organizzazione, impegnata sui diritti per il lavoro, ritiene fondamentale estendere anche quelli civili che realizzano tutti insieme la piena cittadinanza sociale”, ha detto Mauro Fuso di Cgil Toscana. “Le Unioni Civili sono state un passo avanti ma non bastano, bisogna proseguire sui diritti civili connessi a quelli sociali e a quelli del lavoro. Quando c’è discriminazione dal punto di vista del riconoscimento civile, c’è anche nei luoghi di lavoro. Vogliamo vivere in un’Italia del riconoscimento e delle diversità”, ha aggiunto Carla Bonora di Cgil Firenze.

Ha spiegato Jacopo Forconi (presidente Arci Firenze): “Arci è nata dal bisogno di tutelare i diritti e per affermare la parità dei diritti di tutte e di tutti, senza discriminazioni né distinguo. La scelta di esserci il 7 maggio e di offrire tutto il nostro supporto alla giornata è stata, quindi, una scelta naturale. Crediamo fermamente che la politica non debba indugiare oltre sul riconoscimento di queste tantissime famiglie che esistono, che sono formate da persone in carne, ossa e affetti, e che uno stato civile non può permettersi di continuare ad ignorare”.

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