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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Da Arezzo a Londra e ritorno. Federico, ex cervello in fuga, tornato in Italia per fare ricerca scientifica

È aretino uno dei due ricercatori a cui è stata assegnata la borsa di studio dell'Early Career Fellowship Programme promosso da Human Technopole (HT)

Federico Rossi ha 35 anni. Nato ad Arezzo, dopo il master in neurobiologia conseguito alla Normale di Pisa ha scelto di proseguire la sua attività accademica negli Stati Uniti presso l’Harvard Medical School e poi nel Regno Unito. Una carriera brillante che, rispetto a quella di tanti altri giovani talenti, non passerà alla storia come l’ennesima vicenda di “un cervello in fuga”. No, perché Federico è uno dei due ricercatori a cui è stata assegnata la borsa di studio dell'Early Career Fellowship Programme promosso da Human Technopole (HT). Il progetto, così come previsto dal bando, poneva come unico vincolo per la partecipazione la scelta di sviluppare il proprio progetto presso un istituto o un’università italiana diversa dall’istituzione di origine. Così sarà per Federico che, per l’occasione, si trasferirà a Rovereto dove studierà l’organizzazione dei circuiti cerebrali che coordinano la vista con i movimenti godendo di un finanziamento di 200mila euro all’anno messo a disposizione da HT.

Supporto alle scienze della vita

L’iniziativa, che ha il patrocinio del ministero dell'università e della ricerca, ha lo scopo di supportare per cinque anni la ricerca di giovani scienziati che si sono distinti per risultati e che desiderano lanciare il proprio gruppo indipendente di ricerca presso un'istituzione italiana. Allo stesso tempo, l’Early Career Fellowship Programme promuoverà i rapporti di collaborazione tra HT e gli istituti che ospiteranno i due ricercatori, arricchendo le interazioni tra la comunità scientifica italiana.

Il progetto di Federico

Il progetto presentato da Federico Rossi si intitola: “Synaptic and transcriptomic architecture of cortical visuo-motor circuits”, e studierà l’organizzazione dei circuiti cerebrali che coordinano la vista con i movimenti. "Si pensi a quando si legge un testo: nonostante gli occhi si spostino continuamente da una parola all’altra, non viene percepito alcun movimento o spostamento dell’immagine. Si ipotizza che la capacità di focalizzare sugli stimoli esterni rilevanti e tralasciare quelli generati dal movimento degli organi sensoriali dipenda da connessioni nervose specializzate tra neuroni responsabili della percezione visiva e neuroni deputati al controllo dei movimenti. La ricerca di Federico Rossi mapperà queste connessioni visuo-motorie, svelandone l’architettura e la funzione, e identificando i fattori genetici che ne specificano le componenti cellulari. Per decifrare la funzione e la logica dei circuiti cerebrali, il suo gruppo sfrutterà metodi messi a punto durante la sua ricerca a Londra, che permettono di registrare con precisione inedita l'attività e l’anatomia di singoli neuroni durante l’elaborazione visuo-motoria". Il progetto sarà sviluppato presso il Centro di Neuroscienze e sistemi cognitivi dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Rovereto.

A essere stato cofinanziato c’è anche il progetto di Elisa Araldi: “Bridging genomics, physiology and data science to reveal unprecedented roles for cholesterol biosynthesis intermediates” che sarà sviluppato presso l’Università degli Studi di Parma.

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