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Fabi: "Addio marchio Banca Etruria, sparirà per sempre l'ultimo lunedì di questo mese"

"Con l'incorporazione in UBI Banca, l'ultimo lunedì di questo mese sparirà il marchio BancaEtruria, che già da qualche mese era stata rinominata Banca Tirrenica; un cambiamento già rappresentato nelle insegne di tante nostre filiali". Così Fabi...

"Con l'incorporazione in UBI Banca, l'ultimo lunedì di questo mese sparirà il marchio BancaEtruria, che già da qualche mese era stata rinominata Banca Tirrenica; un cambiamento già rappresentato nelle insegne di tante nostre filiali". Così Fabi, sindacato autonomo,

sottolinea il passaggio.

"Molto ci sarebbe ancora da dire su questa vicenda, anche se molto è stato detto, ma noi dipendenti non possiamo guardare indietro, dovendo concentrarci sulle prossime implicazioni della fusione e sul nostro futuro professionale.

Avendo subìto negli ultimi anni di tutto e di più, ci piacerebbe chiudere con una parentesi questo ultimo sciagurato - ma non per colpa nostra - periodo; ce lo impedisce solo la coda avvelenata dei processi in corso ai dipendenti che avevano venduto le obbligazioni subordinate. Anche se ciascuno di loro avrà finalmente modo, dopo tanta gogna mediatica e sociale, di portare in aula le proprie giuste ragioni, resta però incancellabile l'amarezza per il trattamento a cui sono stati sottoposti la nostra banca, i nostri clienti e, di conseguenza, i lavoratori.

Infatti, mentre con un decreto si cancellavano le obbligazioni subordinate e le azioni in mano ai clienti BancaEtruria, con un altro decreto si sono usati strumenti diversi per evitare - per fortuna e giustamente - le stesse nefaste conseguenze agli obbligazionisti di altre banche. Senza entrare nel tecnico, possiamo ben dire due pesi e due misure.

Venendo all'oggi, è stato firmato a fine ottobre un importante accordo sindacale con UBI, che dà certezze a tutti i dipendenti di tutte le società del Gruppo, tutelandone i livelli occupazionali, che scongiura le esternalizzazioni, che prevede nuove assunzioni a fronte delle uscite, che salvaguarda le lavorazioni nella direzione generale di Arezzo, che offre l'occasione di prepensionamenti volontari, che prevede misure volontarie per l'abbassamento del costo del lavoro, che non vede arretramento dai territori.

Ed è proprio per discutere di questo accordo, oltre che della situazione generale nel Gruppo UBI, che ieri a Bergamo si è riunito l'Organo di Coordinamento della FABI, il primo sindacato nel Gruppo bancario e in Italia. Per BancaEtruria erano presenti Sara Bitorsoli, Vincenzo Rizzi, Giovanni Lorito e Fabio Faltoni.

Nel corso dei lavori è emersa la rilevanza di un accordo, che non penalizza i territori storici della Banca aretina e cerca di valorizzare al massimo le professionalità in essa presenti. Risultato non scontato, se si guarda ad altre aggregazioni in corso in Italia e se si considera che l'operazione è sotto il diretto controllo della BCE. Non solo, ma all'esordio si parlava addirittura di trovare i più di millecinquecento esuberi solo nel perimetro nelle tre Bridge Banks!

Dopo tre mesi di dura trattativa dove nulla era scontato e nulla ci è stato regalato, l'accordo quadro tende - è stato ribadito all'assemblea FABI - a non creare differenze tra i "vecchi" lavoratori UBI, i quattromilaottocento delle tre nuove banche e le società prodotto della galassia UBI; e pone solide basi per affrontare nell'immediato le questioni ancora aperte, come ad esempio l'estensione del Contratto integrativo.

La FABI non molla la presa, pronta a confrontarsi subito con l'azienda, dopo l'importante firma del 26 ottobre".

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