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Errore dell'Inps con beffa per i lavoratori: "L'ente chiede soldi dovuti"

“Errare è umano, perseguitare no – commenta Gabriele Innocenti, Dirigente Filctem Cgil. Alcuni lavoratori ci hanno segnalato di aver ricevuto dall’Inps somme non dovute perché, secondo l’Istituto, sarebbero stati in cassa integrazione. In realtà...

“Errare è umano, perseguitare no – commenta Gabriele Innocenti, Dirigente Filctem Cgil. Alcuni lavoratori ci hanno segnalato di aver ricevuto dall’Inps somme non dovute perché, secondo l’Istituto, sarebbero stati in cassa integrazione. In realtà questi dipendenti erano regolarmente al lavoro e quindi molti di loro hanno segnalato all’Inps l’errore e, ovviamente, non hanno mai incassato quanto a loro dato erroneamente. L’Inps ha forse detto grazie? Certamente no. Non solo: ha chiesto soldi a questi stessi lavoratori. In alcuni casi diversi anni dopo l’errore commesso".

La somma richiesta - spiega una nota della Cgil di Arezzo - è relativa all’imposta che l’Inps aveva versato all’Erario per le somme inviate ma mai incassate dai lavoratori perchè, appunto, non dovuti. "La logica – commenta Innocenti – sarebbe che l’Inps richiedesse queste somme direttamente all’Erario e non ai lavoratori che adesso dovrebbero pagare all’Inps quanto richiesto e richiedere poi la restituzione della cifra attraverso la denuncia dei redditi con ovvii oneri aggiuntivi. La sintesi è che probabilmente non potendo l'Inps più richiedere questi soldi all'erario perché scaduti i termini, si rifà con il lavoratore, che non avendo alcuna colpa, dovrebbe pagare il prezzo di un errore non suo".

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