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Emergenza Ucraina, Oxfam in aiuto dei rifugiati arrivati in Toscana

L’organizzazione al lavoro per la mediazione linguistica negli hub sanitari della Protezione Civile, nei presidi dell’Asl Toscana sud-est e in oltre 15 scuole delle province di Arezzo e Grosseto per l’inserimento dei ragazzi

Sono in gran parte donne e bambini, in qualche caso minori non accompagnati, i profughi ucraini che, dopo aver trovato scampo in paesi come Polonia, Romania e Moldavia, hanno deciso di continuare il viaggio verso l’Italia. In Toscana se ne registrano 8mila, al ritmo di 220 al giorno, di cui 3.105 minori. Centinaia gli arrivi già in province come Arezzo e Grosseto.

Un’emergenza a cui Oxfam ha deciso di rispondere proprio nei territori dove da anni è al lavoro per l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti asilo e dei minori migranti non accompagnati, su cui attiverà anche la rete dei Community Center, gestita con i partner toscani.

Da oggi saranno attive tre unità mobili. Gli operatori che ne faranno parte potranno informare sui servizi disponibili sul territorio, offrire assistenza legale o psicologica, aiutare i ragazzi a tornare a scuola. Al momento infatti oltre 6.700 profughi ucraini sono stati accolti dalle famiglie toscane, oltre 720 si trovano nei centri di accoglienza straordinaria e più di 550 si trovano in strutture alberghiere.

“Nei primi giorni di lavoro andremo a intercettare i bisogni più urgenti, ma sappiamo di trovarci di fronte a persone private all’improvviso di ogni cosa, divise tra il desiderio di tornare presto a casa e la paura che la crisi possa durare - spiega Alessandro Bechini, direttore dei Programmi in Italia di Oxfam – Non aspetteremo di essere cercati come uno sportello, andremo noi a incontrare persone e famiglie ucraine. Ogni team sarà composto da mediatori linguistici, operatori legali e sociali che per tre giorni alla settimana si occuperanno dell’orientamento ai servizi legali e sanitari, prendendo in carico chi ancora non ha avuto la possibilità di accedere al percorso di integrazione attivato in Toscana dalle istituzioni. Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione di partner come Coeso Firenze, Fondazione Caritas Firenze e Diaconia Valdese fiorentina”.

I team mobili di Oxfam saranno attivi nelle prossime settimane il martedì a Firenze, il giovedì nel Chianti e il venerdì a Grosseto, con l’obiettivo di estendere il servizio anche ad altre province toscane. Per l’accoglienza dei rifugiati inoltre, l’organizzazione è già in contatto con le maggiori realtà del territorio toscano e i progetti SAI che hanno messo a disposizione posti in accoglienza.

Al fianco degli studenti ucraini in 15 scuole di Arezzo e Grosseto 

“L’inserimento scolastico dei ragazzi ucraini costituisce un altro grande problema. – continua Bechini – Abbiamo iniziato a occuparcene con 15 scuole primarie e secondarie delle province di Arezzo e Grosseto. E’ un percorso delicato, che in alcuni casi avviene in parallelo alla didattica a distanza che alcune scuole ucraine continuano a offrire agli studenti, ma che col passare dei giorni e delle settimane, sta divenendo sempre più cruciale per offrire ai bambini fuggiti dal conflitto, l’occasione di poter tornare ad una parvenza di normalità”.

In campo per l'accesso ai servizi sanitari

Dai primi arrivi in Toscana, Oxfam si è inoltre da subito attivata per offrire sostegno linguistico-culturale - in collaborazione con la Asl Toscana sud-est - alle famiglie ucraine presso gli hub sanitari gestiti dalla Protezione Civile e dalla Società della Salute di Grosseto, per le vaccinazioni Covid e l’accesso ai servizi sanitari di base. Un servizio che due giorni alla settimana, in collaborazione con l’Asl Toscana nord-ovest, è stato attivato anche nei comuni di Piombino e Rosignano.

Come sostenere le azioni di Oxfam

Si può sostenere la risposta di Oxfam alla crisi dei profughi ucraini, attraverso la campagna “Salviamo vite in emergenze”, su oxfam.it/salviamo-vite o con un sms al 45584.

La risposta attivata con i team mobili in Toscana è resa possibile anche grazie al sostegno di Old Tom Gin Company in St. Andrews Ltd, che ha deciso di devolvere parte del ricavato dalla vendita del suo prodotto a Oxfam.

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