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Emergenza profughi ucraini, le indicazioni del Comune di San Giovanni

Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi al Centro d’ascolto per cittadini stranieri del Valdarno e agli uffici del servizio sociale

Il Comune di San Giovanni Valdarno sta lavorando per organizzare le risposte necessarie a fronteggiare efficientemente l’emergenza umanitaria dovuta alla guerra in Ucraina e il conseguente arrivo di profughi in fuga dal Paese.
Per qualsiasi informazione è sempre possibile rivolgersi al Centro d’ascolto per i cittadini stranieri del Valdarno, uno spazio che raccoglie tutti i progetti e i servizi per i nuovi cittadini residenti nel territorio e che opera per costruire una rete di azioni accoglienti e inclusive. Il numero messo a disposizione è 3470334390, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30.
Punto di riferimento fondamentale rimane il servizio sociale del Comune che può essere contattato per informazioni al numero 0559126255 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12,30 oppure inviando una e-mail all’indirizzo sosucraina@comunesgv.it.
La stessa e-mail è stata attivata dall’Ente anche per censire la disponibilità di alloggi per l’accoglienza dei profughi ucraini. I cittadini interessati potranno scrivere indicando nome, cognome, numero di telefono del soggetto ospitante, indirizzo dell’abitazione messa a disposizione e numero delle persone che si ritiene di poter accogliere.
Il Comune provvederà poi alla segnalazione alla Prefettura.

Per chi ha bisogno di un alloggio 

I profughi ucraini devono andare alla Questura di Arezzo per essere identificati e formalizzare la richiesta di alloggio, presentando l’apposito modulo. In quella sede, verranno fornite anche tutte le informazioni per l’eventuale regolarizzazione della propria posizione sul territorio nazionale, che potrà essere avviata anche in un secondo momento.

Per chi non ha bisogno di un alloggio

I cittadini residenti a San Giovanni Valdarno che ospitano cittadini ucraini sono tenuti ad effettuare entro 48 ore, alla Polizia Municipale la dichiarazione di ospitalità al fine della regolarizzazione dello stato giuridico dello straniero.
Il Comune provvederà a comunicare alla Prefettura le informazioni relative alle presenze.
Sarà competenza dell’Ente inoltre contattare il provveditorato scolastico in caso di minori da inserire in percorsi scolastici.

Assistenza sanitaria 

Una volta che i cittadini ucraini sono arrivati nel territorio e segnalati alle Prefetture, il Dipartimento di Prevenzione della Asl Toscana sud est provvederà ad effettuare i tamponi entro 48 ore dal loro arrivo; i test sono eseguiti nella rete della Asl insieme al volontariato e alle farmacie. Nei cinque giorni successivi all’effettuazione del tampone, la singola persona dovrà osservare il regime di auto sorveglianza con obbligo di indossare la mascherina Ffp2, salvo che rientri in una categoria esentata. Chi non è vaccinato o non ha completato il ciclo vaccinale può ricevere il siero anti Covid su base volontaria entro cinque giorni dal proprio arrivo. 
Oltre al Covid, è attivata la verifica e l’eventuale vaccinazione per tutte le altre patologie come difterite, tetano e pertosse, e si procedere all’offerta di vaccini contro il morbillo, parotite, rosolia e al test per lo screening per la tubercolosi. Alle persone che arrivano è poi fornita una tessera codice Stp (Straniero temporaneamente presente) per accedere alle cure ambulatoriali e ospedaliere o alle prestazioni occasionali di assistenza primaria (medici di medicina generale) e alla scelta del pediatra per bambini. Per segnalare l’arrivo dei profughi che non arrivano dai canali ufficiali e attivare il percorso sanitario è attivo il numero verde regionale 800-556060.

Sul sito del Ministero dell’Interno è stato pubblicato un agile vademecum in italiano, ucraino e inglese in cui sono indicate una serie di informazioni per i profughi in arrivo dall’Ucraina: https://www.interno.gov.it/it/info-utili-lingresso-dei-profughi-ucraini-italia.
Le schede forniscono le prime informazioni utili per un facile accesso all’assistenza sanitaria e per regolarizzare la permanenza sul territorio.

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