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Emergenza Casa ad Arezzo: 500 sfratti, molti dei quali già eseguiti

Il 22 marzo manifestazione a Roma delle confederazioni e dei sindacati inquilini. Ad Arezzo 500 sfratti. Sunia: "l'obiettivo è il passaggio da casa a casa". Un nuovo servizio per "affittare secondo le regole"

500 sfratti. Molti dei quali eseguiti. Per ora senza azioni traumatiche. E' emergenza casa anche ad Arezzo, un fenomeno sociale che tocca sia gli inquilini sempre più morosi a causa della condizione economica difficile ma anche gli stessi proprietari che spesso sono persone che con l'affitto riescono a pagare una rsa per anziani o ad arrotondare la pensione. Insomma una guerra tra poveri che ha bisogno delle massime atttenzioni delle istituzioni locali e soprattutto nazionali. Una svolta ad Arezzo c'è stata grazie all'istituzione nel settembre scorso della Commissione per l'emergenza abitativa.

"La Commissione presso la Prefettura per il disagio abitativo sta lavorando nella logica del passaggio da casa a casa - commenta Stefania Teoni, segretaria provinciale del Sunia, il sindacato degli inquilini. Il punto di partenza vedeva 500 sfratti di cui circa un centinaio sono stati eseguiti. Una quota di famiglie ha trovato un altro alloggio ma l'incubo dello sfratto vale ancora per almeno 200 famiglie. Continua quindi il lavoro della Commissione di cui fanno parte tutti gli enti tra i quali la Prefettura, la Questura, il Tribunale e il Lode di cui è capofila il Comune di Arezzo. E' comunque evidente che la risoluzione di questa emergenza non è a livello locale".teoni stefania sunia-3

Per le famiglie i rischi sono di uno smembramento con mamme e bambini che di solito vengono posti in case famiglia e il padre in altre sistemazioni. Un dramma da evitare e che in questo periodo ad Arezzo non si è verificato grazie alla delicatezza con la quale vengono trattati i casi anche quando arrivano in Tribunale.

Certo è che il caro bollette e la crisi che arriverà potranno peggiorare queste condizioni.

E infatti Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini hanno organizzato per il 22 marzo un presidio a Roma dove consegneranno un documento unitario al Ministero delle Infrastrutture. La loro premessa: "il Pnrr, la legge di Bilancio hanno disatteso le aspettative e ora è tempo che questo Governo raccolga le istanze e riavvii una stagione di partecipazione con le parti sociali per intervenire sulla sofferenza abitativa che è impossibile negare e per la quale dobbiamo lavorare congiuntamente per trovare delle soluzioni atte ad evitare uno scontro sociale".

Le soluzioni sono molte. Stefania Teoni ne ricorda alcune: "è necessario un adeguato rifinanziamento dei Fondi per il sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole, pari ad almeno 250 milioni di euro.  Servono risorse da destinare ai Comuni per prendere in affitto o acquistare alloggi da assegnare agli sfrattati determinando il canone in base alle condizioni di reddito. Va istituita una banca dati del patrimonio alloggiativo degradato, pubblico e privato, da finalizzare ad un uso in tempi brevi per le gravi emergenze alloggiative e contribuire ad affermare il passaggio da casa a casa. E' necessario definire i livelli essenziali del servizio abitativo e adottare una normativa quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale che preveda criteri di determinazione dei canoni fondati su una effettiva sostenibilità da parte della platea cui è destinata".

Il Sunia di Arezzo, infine, ha deciso di intensificare i servizi messi a disposizione dei cittadini nella logica di affittare secondo le regole. Garantisce, quindi, consulenza giuridica e fiscale, il calcolo del canone, la stesura e la registrazione del contratto. Il tutto ad un costo sindacale per gli iscritti al Sindacato degli inquilini e assegnatari.

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