rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Devi disattivare ad-block per riprodurre il video.
Play
Replay
Play Replay Pausa
Disattiva audio Disattiva audio Disattiva audio Attiva audio
Indietro di 10 secondi
Avanti di 10 secondi
Spot
Attiva schermo intero Disattiva schermo intero
Skip
Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi.
Attendi solo un istante...
Forse potrebbe interessarti...

Due aretini in Iraq per il Forum delle Associazioni Giovanili

Il prossimo 6 novembre è in partenza per il Kurdistan iracheno un gruppo di giovani appartenenti ad associazioni giovanili o culturali legate al mondo Arci. Il progetto grazie al quale faranno un’esperienza di scambio e di conoscenza delle...


Il prossimo 6 novembre è in partenza per il Kurdistan iracheno un gruppo di giovani appartenenti ad associazioni giovanili o culturali legate al mondo Arci. Il progetto grazie al quale faranno un’esperienza di scambio e di conoscenza delle realtà giovanili curde e irachene si chiama Youth Spring Across Ethnicities. Della delegazione faranno parte anche due aretini, che prenderanno parte al primo Forum sull’associazionismo giovanile del Kurdistan iracheno voluto, oltre che da Arci, anche da “Un Ponte Per”, un’ONG da tempo presente sul territorio tristemente noto per la guerra contro lo Stato Islamico.


La missione umanitaria, che conterà una delegazione formata in totale da 16 persone provenienti dalla Toscana e dal Lazio, sarà ospitata nella città di Suleimaniya, nel nord-est dell’Iraq, dove si incontrerà con molti giovani provenienti dall’intera area per dei workshop e dei focus su molte tematiche legate al mondo dell’associazionismo: dalla comunicazione, alla creazione di campagne sui social, alla produzione di una webradio, passando per la promozione culturale, l’educazione popolare, l’accoglienza dei richiedenti asilo. Il risultato della settimana di lavoro dovrà essere la creazione e l’implementazione di un network di giovani fra Italia e Iraq, che sia di sostegno e aiuto a tutti quei giovani che stanno costruendo alternative concrete in un territorio drammatico, al di là delle guerre e dei conflitti, degli interessi e delle dinamiche internazionali.


I due appartenenti al Comitato Arci di Arezzo che partiranno in missione sono Francesco Romizi, da sempre impegnato nel suddetto comitato, di cui è stato anche presidente e Marco Picinotti, impegnato in molte realtà associative del nostro territorio e membro del direttivo dell’Associazione Karemaski, circolo legato al comitato Arci di Arezzo. Durante la settimana di lavoro, il primo si occuperà principalmente di cittadinanza attiva e di modelli di governance delle associazioni; mentre il secondo di strategie di comunicazione, soprattutto in ambito web e di storytelling per la promozione delle associazioni.


I lavori si svolgeranno in uno dei 4 centri aperti grazie al finanziato dell’Unione Europea e gestito da Arci Toscana e dall’ong Un ponte per, in partenariato con il Comune di Pisa, l'Unione dei Comuni della Valdera e la Tavola della Pace e della cooperazione della Valdera. Quattro centri aperti a ragazze e ragazzi appartenenti ai diversi gruppi etnici e religiosi, che compongono il complesso mosaico iracheno. Uno spazio in cui i giovani praticano la convivenza e il dialogo mutuale e in cui attivano iniziative a sostegno dei profughi e portano avanti un calendario di attività culturali, formazione permanente ed educazione popolare. Tutte le attività della settimana del forum andranno nella direzione dell’organizzazione e dello sviluppo associativo.


In una situazione drammatica come quella del Kurdistan iracheno l’obiettivo sarà quello di presentare il modello associativo di Arci in tutte le sue sfaccettature e di aiutarli nella gestione di una realtà complessa, scambiando con i giovani curdi e iracheni esperienze e visioni. Perché andare in quella zona in un momento così delicato? Se lo chiederanno in molti. Perché in quella zona non ci sono solo le terribili esperienze di guerra e violenza, ma c’è una società civile attiva, in larga parte composta da giovani e giovanissimi, che cerca di costruire dal basso un’alternativa all’odio e al conflitto ed è l’alternativa della non violenza, della convivenza e della cooperazione, anche tra persone appartenenti ad etnie o religioni diverse, praticando quotidianamente l’unica arma che potrà mai sconfiggere la furia terribile di una realtà come quella del daesh (isis): la creazione di un sistema di valori diverso, basato sui diritti, sugli essere umani, sulle relazioni e sul dialogo.

Si parla di

Video popolari

Due aretini in Iraq per il Forum delle Associazioni Giovanili

ArezzoNotizie è in caricamento