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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Via della Fonte Veneziana

Apre la residenza invernale per chi non ha una casa. Supporto sanitario e percorsi di autonomia per gli ospiti

Caritas e Comune insieme per l’accoglienza ai senzatetto. Sostegno anche dalla Asl. Tanti: “Oltre la formula del dormitorio, Arezzo va verso la residenza invernale”

Si apriranno il 1° dicembre le porte della residenza invernale per tutti quei cittadini in forte difficoltà abitativa. È attraverso una accordo, che vede capofila la Caritas diocesana, che il Comune di Arezzo e Asl hanno supportato la riorganizzazione dell'intero sistema di accoglienza e assistenza residenziale. Con l'arrivo della stagione invernale si sarebbero aperte le porte del dormitorio di piazza San Domenico. La struttura, nel tempo, è diventata un punto di riferimento per tutti i senza fissa dimora presenti nel territorio comunale. L'intesificarsi dell'emergenza sanitaria Covid-19 ha imposto una riorganizzazione del servizio e, anche, una rimodulazione degli spazi. Nasce così un progetto articolato che non si caratterizza "soltanto come risposta all’emergenza stagionale ma intende offrire una rete di sostegno e ascolto più efficace nel rispetto e per la valorizzazione della dignità delle persone in difficoltà estrema che si avvicinano al servizio".

Tra le novità più significative c'è quella che riguarda la sede che si trasferisce in via Fonte Veneziana negli spazi di Caritas. Qui i volontari hanno avviato la sistemazione di ambienti adibiti ad altri servizi e che, in parte, erano stati utilizzati per fini simili durante lo scorso lockdown. Gli ospiti saranno chiamati a rispettare un preciso protocollo sanitario che prevede anche uno screening da effettuarsi con test sierologico e rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie.

“Ringrazio Caritas e Asl, insieme ai quali abbiamo raggiunto un obiettivo importante per una città che ha scelto di fare della coesione sociale una delle sue priorità – ha commentato il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Lucia Tanti. Sostegno, umanità e dignità sono i concetti che distinguono l’accoglienza che Arezzo ha scelto di riservare alle persone che vivono situazioni di estremo bisogno. In un momento particolarmente delicato e difficile come questo la nostra capacità di rispondere nella maniera migliore, più sicura e adeguata al disagio e alla povertà fa onore alla città”.

Ai volontari e al personale specializzato spetterà invece il compito di accogliere, indirizzare e seguire le persone che faranno richiesta di ospitalità affiancandole in un percorso di inserimento e autonomia. Con loro, tutta la rete solidale di cui fanno parte le associazioni di volontariato, la Croce Rossa, la Misericordia, le pubbliche assistenze, i servizi sociali. Le porte della residenza si apriranno il 1 dicembre prossimo per chiudersi il 5 aprile 2021.

“In linea con l’insegnamento di papa Francesco ‘Tendi la mano al povero’ - ha aggiunto il direttore Caritas Giuliano Francioli - per volontà del vescovo Riccardo, con la gioia degli operatori Caritas e tante Caritas della Toscana, la nostra chiesa insieme al Comune ha fatto una scelta profonda per tutti. Accogliere il dono del Vangelo, della comunità, per essere testimoni di un mondo nuovo, ci rende persone nuove e sante. Il potere di curare, consolare, accogliere accompagnare ed educare all’amore che il Signore ci affida, non sono cose da poco, anzi molto preziose. Abbiamo i talenti per farlo, a tutti i livelli, ma a una condizione: darci da fare”.

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