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Dormitorio comunale, Tanti ai clochard: "E' l'ultima alternativa, vengano ai servizi sociali per uscire dal bisogno"

Riunioni in vista, appello perché i volontari garantiscano un maggiore presidio, ma anche ai clochard perché con i servizi sociali cerchino di uscire dal bisogno, anche se l'apertura del dormitorio comunale per l'amministrazione è da considerarsi...

Riunioni in vista, appello perché i volontari garantiscano un maggiore presidio, ma anche ai clochard perché con i servizi sociali cerchino di uscire dal bisogno, anche se l'apertura del dormitorio comunale per l'amministrazione è da considerarsi "l'ultima alternativa". E' l’assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo Lucia Tanti che risponde all’appello dei clochard aretini per l’apertura del dormitorio comunale.

"Il tempo di apertura è commisurato anche alla possibilità di farlo, facciamo un appello insieme perché i volontari possano aumentare e garantire più giorni di apertura, ai clochard più che fare appelli, dico che dovrebbero capire che quella è l'ultima ratio, che non è un albergo e che sarebbe il caso di costruire percorsi dove il dormitorio viene considerata l'ultima possibilità, non mi piace l'idea che sia considerato un albergo invernale. E' per dare casa a chi l'ha cercata e non l'ha trovata e non riesce a stare nei percorsi, l'appello lo faccio io ai clochard, venite ai servizi, date la disponibilità di uscire dai bisogni e di entrare nella responsabilità di tutti, altrimenti si lancia un messaggio che non è quello che l'amministrazione vuole."

La voce di Trotzky Caraviello, le firme che ha raccolto tra i suoi amici senzatetto e le dichiarazioni della presidente della Fraternità Federico Bindi, avevano mandato un messaggio chiaro. "Chiediamo che il dormitorio comunale si apra presto, rispetto ad anno scorso quando aprì il 13 gennaio e chiuse il 30 aprile, era tanto freddo" aveva dichiarato Trotzky, "lo chiedo sopratutto per i miei amici più anziani che non possono più dormire in strada", "le motivazioni sono tante - aveva aggiunto la presidente Maria Grazia Bindi Sassi - a parte le temperature, non è dignitoso, ma non è nemmeno sicuro e una città come quella di Arezzo è auspicabile che abbia anche un dormitorio permanente."

Il dormitorio pubblico, attualmente chiuso, con i suoi 30 posti letto, si trova in piazza San Domenico, è gestito dalla Caritas tramite volontari formati. Per parlare della sua riapertura, le parti coinvolte sono state convocate in riunione.

"Eravamo rimasti d'accordo che ci saremmo ritrovati per parlarne tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre e quindi siamo nei tempi - ha detto l'assessore Tanti che ha aggiunto - faccio io un appello ai clochard, a venire ai servizi e a trovare un'alternativa, l'abbiamo sempre detto il dormitorio è l'ultima alternativa, quindi questa concezione di un po' di comodità del dormitorio non mi piace a dire la verità".

L'esperienza dei volontari, le interviste a Trotzky Caraviello e alla presidente della Fraternità Federico Bindi Onlus:

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