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"Oltre il dormitorio, accoglienza invernale per chi non ha un tetto", servizio di Comune e Caritas al via

Da lunedì 29 novembre si protrarrà fino a lunedì 18 aprile 2022. Alla residenza possono accedere tra le 20 e le 22 persone maggiorenni senza fissa dimora

"Torna la stagione invernale e con essa la necessità di garantire un’accoglienza dignitosa e sicura a chi è senza fissa dimora o vive situazioni di emarginazione. Per rispondere a questa criticità, Arezzo può contare su Caritas, a cui va il mio ringraziamento e plauso. Per il secondo anno consecutivo, grazie anche all’accordo del 2020 con il Comune dal quale è partita la riorganizzazione del servizio, la sede di via Fonte Veneziana si struttura come residenza per i mesi più freddi, andando oltre la logica dell’assistenza sic et simpliciter. Un progetto articolato, che non è meramente ‘stagionale’ ma vuole offrire una rete efficace di sostegno e ascolto".

Commenta così la  vicesindaca Lucia Tanti la prossima partenza del servizio che da lunedì 29 novembre si protrarrà fino a lunedì 18 aprile 2022. Alla residenza possono accedere tra le 20 e le 22 persone maggiorenni senza fissa dimora. L’apertura serale dell’accoglienza va dalle 20 alle 23 mentre l’uscita degli ospiti è prevista non oltre le 8 del mattino successivo. Il green pass è obbligatorio vista la particolare situazione sanitaria che stiamo ancora vivendo. Caritas diocesana, fedele sempre al principio dell’accoglienza che svolge in varie forme tutto l’anno, garantirà comunque per coloro che sono sprovvisti di green pass un’ospitalità temporanea massima di 2 giorni sempre in presenza di posti liberi a disposizione. La persona sarà invitata però ad avviare l’iter vaccinale altrimenti non verrà più ammessa. Sono richiesti inoltre l’osservanza delle consuete norme igienico-sanitarie e l’uso della mascherina.

“Un  progetto che da anni accoglie le persone ma che per farlo ha bisogno dell’aiuto di tutti i cittadini - afferma Don Giuliano Francioli direttore della Caritas diocesana aretina. Anche quest’anno rivolgo un appello alle parrocchie della diocesi, alla cittadinanza, alle associazioni e ai giovani perché la presenza di volontari sia un segno di accoglienza, un dono capace di far provare la bellezza dell’incontro e l’importanza di mettere in gioco ciascuno le proprie capacità con lo scambio reciproco che ne deriva”.

“Mi corre l’obbligo - prosegue Tanti - di estendere i ringraziamenti ai volontari e al personale specializzato, che sono certa svolgeranno il compito con la consueta professionalità. Ancora una volta, Arezzo dimostra la forza della sua rete solidale. Sostegno, umanità e dignità sono i concetti che ci distinguono, anche in un momento che continua a essere delicato. Non intendiamo arretrare dinanzi alle persone che vivono situazioni di estremo bisogno”.

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