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"Non ci arrendiamo", le donne della Memar dal prefetto: "Quale futuro per noi?"

Il prefetto Anna Palombri avrebbe accolto le preoccupazioni delle lavoratrici e si sarebbe fatta carico di comprendere le intenzioni dell’azienda.

“Non ci arrendiamo. No, non ci fermeremo fin tanto che non sarà fatta giustizia”.
Le donne della Memar sono pronte ad andare fino in fondo per salvare il salvabile e garantire a tutte loro il miglior futuro possibile.

E’ con questo spirito che questa mattina, una delegazione di lavoratrici insieme ai rappresentanti sindacali https://www.arezzonotizie.it/economia/incontro-prefetto-lavoratrici-memar.htmlhttps://www.arezzonotizie.it/economia/incontro-prefetto-lavoratrici-memar.html

“Le abbiamo rappresentato tutto quello che è stato l’iter che ci ha coinvolte in questi anni - hanno sottolineato le dipendenti - e inoltre abbiamo espresso la necessità di conoscere quello che intende fare l’azienda per quello che riguarda la sede di Arezzo. Sappiamo che il contratto di affitto dello stabile è stato rinnovato da Ubi a Memar per altri quattro anni. Sappiamo che in azienda sono rimaste al lavoro sei persone. Le mansioni che dovranno espletare riguardano la dematerializzazione dell’archivio. Attività che andrà avanti per circa un anno. E gli altri tre? Che intenzioni ci sono? Quale futuro ci aspetta?”.

Il prefetto Anna Palombri avrebbe accolto le preoccupazioni delle lavoratrici e si sarebbe fatta carico di comprendere i dettagli della vicenda e le intenzioni dell’azienda.

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“Aspettiamo delle risposte - proseguono le lavoratrici - non ci arrendiamo. Sarebbe una sconfitta enorme. E oltre al danno subiremmo anche la beffa”.

Nei giorni passati dai sindacati e dalle lavoratrici è partito anche un messaggio di rabbia per lo stato di abbandono in cui si sentono da quando, passate le elezioni, la politica non le ha più prese in considerazione. Ci sono state promesse, illusioni, poi nulla più, tutto andato in fumo, anche quella speranza che era stata riaccesa di poter trovare clienti ad Arezzo, al posto di Banca Etruria, ad un certo punto sembrava che qualcuno ci fosse davvero, con tanto di nomi e ragione sociale.

"Dopo le elezioni abbandonate dalla politica"

"La Prefetta Anna Palombi verificherà sia con Memar che con la capogruppo della società, Mediatica, la situazione  dei dipendenti aretini. Ci auguriamo - commenta Claudio Bianconi, Segretario Filcams Cgil - che il suo intervento possa produrre un esito positivo. Auspiochiamo anche che l'impegno della dottoressa Palombi sia seguito da altri rappresentanti istituzionali, ad ogni livello territoriale. Abbiamo bisogno che i 35 posti di lavoro della Memar ad Arezzo non vengano cancellati".

Dopo la crisi Banca Etruria, le attività dell'azienda ad Arezzo si sono assottigliate fino a ridursi quasi a zero e i dipendenti rimasti stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali senza alcuno spiraglio di accedere ad una nuova occupazione.

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