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Don Giuliano Faralli festeggia i 25 anni nelle parrocchie castiglionesi

Sono passati nemmeno tre mesi (era il 25 giugno di quest’anno) che per Don Giuliano Faralli torna il tempo della conta, come per uno scalatore che vive la gioia di osservare dall’alto la vetta appena raggiunta. Dopo aver celebrato 50 anni di...

Sono passati nemmeno tre mesi (era il 25 giugno di quest’anno) che per Don Giuliano Faralli torna il tempo della conta, come per uno scalatore che vive la gioia di osservare dall’alto la vetta appena raggiunta. Dopo aver celebrato 50 anni di sacerdozio arriva quindi a stretto giro un’altra ricorrenza importante: 25 anni di servizio nelle parrocchie castiglionesi di Montecchio, Pievuccia e Pergognano celebrati mercoledì 20 settembre nella Chiesa di Montecchio Vesponi. Se alle comunità del Casentino ha dato la sua gioventù, negli stessi anni di lunga attività di insegnamento della religione nelle scuole, a Castiglioni è tornato con l’esperienza e la saggezza di una vita intensa, di un carisma indiscusso che lo porta, come il vino, ad essere migliore e sempre più amabile ogni giorno che passa. Il suo popolo gli è riconoscente per tutto questo e la Messa, nonostante il giorno e l’ora (le sette annunciate del tardo pomeriggio, che slittano un po’ per accompagnare tutti verso le nove di sera e il buio) la chiesa è gremita, le gente cerca il posto per avere bella visione e piena partecipazione.

Sono presenti l’Arcivescovo Riccardo Fontana, i sacerdoti del vicariato, alcuni seminaristi e tanti ragazzi, catechisti, la gente comune. Inizia la Messa con la gioia dei canti e il saluto di due parrocchiane, a nome di tutti. E subito diventa un rito speciale.

Il Vescovo Fontana fa un bellissimo gesto, dimenticando, come lui dice, “il protocollo” e cedendo la celebrazione della liturgia al Prete Faralli. Gli rimane accanto alla sinistra come un amico che testimonia ammirazione. Al lato destro l’Arciprete Don Marcello Colcelli. Don Giuliano è sorpreso ed emozionato, ma in fondo l’anzianità di servizio è maggiore di quella del Vescovo stesso, come dirà in seguito, e per lui la celebrazione è un intenso momento di familiarità e comunione con la sua gente. L’omelia spetta comunque al Vescovo Fontana che scende al centro della chiesa tra la gente e si ripensa prete anche lui. Parla ai ragazzi e agli adulti, definisce una “festa di Chiesa” quella odierna, ringraziando Don Giuliano perché il suo traguardo è un traguardo di tutti. Il bello della Chiesa di oggi è di essere “tanti e diversi”; questo non accade a caso ma grazie ai pastori che la guidano. Anche lui, dice, ricomincerebbe subito a fare il prete. Seguono gli auguri dei parrocchiani letti e interpretati dal giovane Matteo Cipolli, tante, belle e raffinate riflessioni sulla figura di Don Giuliano. Poi le felicitazioni del Sindaco Mario Agnelli che porta il ringraziamento di tutta la cittadinanza castiglionese. Il dono di un quadro fotografico con i momenti della sua vita religiosa e associativa completa il crescendo emotivo di questa celebrazione carica di sentimento, riconoscenza e fede. Gli ultimi minuti di celebrazione sono davvero intensi: il ricordo dei genitori e il groppo in gola, la voce che quasi si rompe, sono tutt’uno. Poi accennando alle restrizioni che le patenti prevedono con il passare degli anni lascia capire che nessun essere umano sfugge al tempo, quel che si fa con tanta energia da giovani ne richiede sempre di più con il passare degli anni. Tre mesi prima si era scusato “per non esser sempre all’altezza” ma ora lascia capire che bisogna riflettere sul prete come lo si fa per tutte le persone. Stanchezza e difficoltà possono anche non dipendere dalla propria volontà e gli anni portano il loro peso. E’ un invito alla riflessione e alla comprensione, perché tutti chiediamo sempre di più ai nostri parroci. Finale di messa in festa tra foto, abbracci, auguri e tanta gratitudine all’uomo e al parroco umile, che ha rinnovato ancora la sua promessa di impegno verso il suo popolo. Festa vera, in serata, al ristorante della frazione dove una torta finale porta l’allegria del compleanno dei ragazzi. Il ragazzo c’è ed è lui, un prete che sa portare il buonumore e l’ottimismo, la speranza e la voglia di impegnarsi nell’associazionismo e per il bene degli altri. Alla fine forse anche la parola “Grazie”.. non bastava oggi di fronte alla grandezza di una vita così’ pienamente spesa. La forza di Dio è grande, come dicono tanti missionari in Africa per darsi coraggio e affrontare le prove difficili. Don Giuliano, ancora una volta, l’ha dimostrata tutta. A noi suo popolo, fortunati di tanto esempio, l’impegno di riflettere ogni giorno e seguire con lui la strada tracciata. Più a lungo possibile…

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