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"La direzione dell'oncologia resti ad Arezzo". Sassoli (Calcit): "L'area vasta è da rivedere, penalizza servizi e territori"

L'appello alla Regione Toscana del presidente del Calcit: "I cittadini partecipano attivamente ed assiduamente contribuendo a donazioni del valore di oltre un milione di euro all'anno. Ed è questo straordinario impegno civico che dovrà essere tenuto sempre nella giusta considerazione"

"La direzione del dipartimento oncologico resti ad Arezzo". L'accorato appello arriva direttamente dal presidente del Calcit Giancarlo Sassoli. È lui stesso ad intervenire pubblicamente affinché non solo venga "riconosciuto lo straordinario impegno civico" dei tanti cittadini che contribuiscono allo sviluppo del reparto ma, anche, la strategicità delle struttura presente al nosocomio San Donato. 

"Tra le varie anomalie create dall'area vasta - specifica Sassoli - anche la direzione di un dipartimento crea tensioni, apre discussioni e fa perdere tempo prezioso che sarebbe più opportuno dedicare al miglioramento dei servizi. Per questo auspichiamo che la Regione avvii in tempi brevi la revisione delle aree vaste iniziando proprio dalla sud est che è quella che ha più criticità e penalizza particolarmente il territorio aretino".

Secondo il presidente "i dipartimenti assegnati ad ogni territorio della Asl Toscana sud est (che comprende le province di Arezzo, Siena e Grosseto) sono stati punti di equilibrio che non possono essere messi in discussione. Nell'assegnazione delle direzioni dei dipartimenti, per quanto riguarda l'oncologico aretino è stato sicuramente considerato il grande apporto partecipativo ed economico che questo territorio ha sostenuto con determinazione fin dal 1978 divenendo il motore dello sviluppo del reparto stimolando e sostenendo tutti gli investimenti". Negli ultimi 40 anni, così come ricorda Sassoli, sono stati costruiti due centri oncologici comprensivi del percorso senologico (1984-2001),  radioterapia (1994), Tac-Pet (2005), dato avvio all'assistenza domiciliare col servizio Scudo (2004), chirurgia robotica (2011) e apoteca chemo per terapie oncologiche (2015).

"Ancora oggi - conclude Sassoli - i cittadini di tutto il territorio aretino partecipano attivamente ed assiduamente contribuendo a donazioni del valore di oltre un milione di euro all'anno. Ed è questo straordinario impegno civico che dovrà essere tenuto sempre nella giusta considerazione".

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