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Diamo una sbirciata in casa del sindaco di Monte San Savino

Il “caso” di Monte San Savino è molto semplice. Madre (il sindaco Margherita Scarpellini) e figlia hanno uno scontro perché la seconda è fidanzata con un migrante e la prima non approva. Le ragioni vengono esternate prima dalla figlia con una...

Il “caso” di Monte San Savino è molto semplice. Madre (il sindaco Margherita Scarpellini) e figlia hanno uno scontro perché la seconda è fidanzata con un migrante e la prima non approva. Le ragioni vengono esternate prima dalla figlia con una lettera inviata al blog di Concita De Gregorio su La Repubblica (pubblicata e poi rimossa) e poi dalla madre in un comunicato stampa inviato ieri. Una vicenda strettamente privata che sale sulla pubblica ribalta. Perché? Scarpellini è personaggio pubblico. Nelle sue parole e nei suoi atteggiamenti non si rintraccia alcunché di penalmente rilevante imputabile a un amministratore pubblico, ma, osserva Cristiano Romani del Movimento Sovranista di Arezzo (quello di Storace, per intendersi), verrebbe a galla un atteggiamento ipocrita del primo cittadino, con la doppia morale “accoglienza sì” politica/ “accoglienza no” privata. Insinna, che pure politico non è ma è personaggio pubblico, ha pagato a caro prezzo uno scivolone politically uncorrect privato che qualcuno ha catturato e dato in pasto a tutti. Quel suo sfogo contro una disabile è diventato virale, tanto da assurgere al rango di “notizia impossibile da non dare".

Questa la sintesi della vicenda savinese; il dettaglio con la lettera, chi vuole, altrove lo trova. A mio modesto parere non so quanto il contenuto della missiva della figlia sia rilevante (oltretutto su Repubblica non c’è più): evidentemente c’è stato uno scontro familiare, i reali contorni non si possono sapere, se non avendo assistito al confronto. Cosa resta? Un tackle politico (ma oggi si gioca anche così) e un piccolo squarcio in una vicenda familiare attraverso cui tutti possono sbirciare. Magari, per chi se la sente, tirando fuori una moralità superiore e agitando sdegno tramite social. Ma una controindicazione c’è, in effetti. Sui social ci siamo tutti, il confine pubblico/privato sta evaporando. E io sono sempre stato irreprensibile? Legalmente, moralmente? Ho mai messo l'auto in un posteggio per disabili? Ho bestemmiato? Sbroccando, ho dato a qualcuna della zoccola? E non ho mai fatto grevi battute sui gay? E commenti razzisti? Oggi a me, domani a te.

@MattiaCialini

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