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"Un diamante con le ceneri di mio marito. E' ancora la mia luce"

Linda abita a Pratovecchio e ha scelto una pratica alternativa di sepoltura: "Alessandro non sopportava il buio, conservarne i resti sotto terra mi intristiva. Quest'anello è il modo migliore per ricordarlo"

Si chiama diamante della memoria e viene creato in laboratorio tramite l'estrazione del carbonio dalle ceneri del defunto, replicando le stesse condizioni di temperatura e pressione che portano alla formazione delle preziose gemme in natura. Al termine del procedimento viene consegnato al familiare anche un certificato di autenticità e di legame con l'urna consegnata.

Questa pratica è nata in Svizzera: la società che se ne occupa è Algordanza, il cui nome significa "ricordo" in romancio, e accoglie urne da tutto il mondo, Europa e Giappone in particolare. Attualmente sono circa mille gli ordini annui a livello internazionale: per i clienti italiani sono stati realizzati quasi un centinaio di diamanti. 

Uno di questi si trova al dito di una casentinese. Linda abita a Pratovecchio, nel 2014 ha perso il marito e, proprio in quei tristi giorni, ha scoperto per caso l'esistenza di questa forma alternativa di sepoltura.

"Alessandro aveva soltanto 43 anni - ci ha raccontato. Se n'è andato in poche settimane per un linfoma raro, anche se lui fino all'ultimo ha mantenuto la convinzione di guarire. Non sopportava il buio, era una persona solare. E a me l'idea di conservarne i resti sotto terra o in un loculo metteva una tristezza infinita. Un giorno, sfogliando un giornale, ho letto di questa possibilità. Mi è sembrato il modo migliore per portare il suo ricordo con me".

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La procedura da seguire, anche dal punto di vista burocratico, non è stata semplice. 

"Mi sono dovuta far rilasciare il passaporto mortuario dalla questura di Arezzo. Ho viaggiato in auto fino in Svizzera, ho consegnato l'urna e poi ho atteso quattro mesi che il diamante fosse proonto. Si può sceglierne la forma e la caratura, non il colore: quello dipende dalla composizione chimica delle ceneri. Il mio è venuto blu ed è bellissimo".

I prezzi variano a seconda della grandezza del diamante che si vuole ottenere, partendo da un minimo di circa 4mila euro fino a un massimo di oltre 20mila.

"Il mio è costato circa 6mila euro. E' un oggetto di valore sotto tutti gli aspetti, economico e affettivo. Anche se, ovviamente, io non lo venderei mai. Mio figlio, che ha da poco compiuto 18 anni, per regalo ha chiesto di tatuarselo sul polso. L'anello al dito mi rende felice e a chi sostiene che sia una scelta macabra, dico che non è così. Grazie a questo anello, Alessandro è ancora la luce della mia casa".

"Riteniamo che questa soluzione, liberamente scelta, possa rappresentare una valida alternativa alla sepoltura tradizionale - dicono all'azienda Algordanza - e anche stimolare la pratica della cremazione ancora poco diffusa in alcune zone d’Italia. La diamantificazione delle ceneri risponde in maniera moderna a un bisogno umano molto antico, quello di commemorare i propri cari e condividere il lutto, tramandando di generazione in generazione il ricordo di chi non c’è più".

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