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Consiglio Comunale, dal Teatro Petrarca al baratto amministrativo: atti di indirizzo e mozioni

Tante le mozioni e gli atti di indirizzo presentati quest'oggi in Consiglio Comunale Matteo Bracciali ha presentato un atto di indirizzo sull’utilizzo del Teatro Petrarca. “Premesso che il Teatro Petrarca è un tassello fondamentale del mosaico...

Tante le mozioni e gli atti di indirizzo presentati quest'oggi in Consiglio Comunale

Matteo Bracciali ha presentato un atto di indirizzo sull’utilizzo del Teatro Petrarca. “Premesso che il Teatro Petrarca è un tassello fondamentale del mosaico della storia di Arezzo, recuperato con un lungo restauro grazie all’impegno del Comune e dell’Accademia Petrarca; che la convenzione tra questi due soggetti prevede l’utilizzo della struttura per attività culturali a favore della comunità; che per attività culturali si intendono anche convegni di alto livello istituzionale che, oltre a promuovere in città dibattito pubblico, determinano un importante indotto in termini economici e turistici, chiedo al sindaco di promuoverne l’utilizzo anche per lo svolgimento di iniziative di questo genere. Arezzo deve diventare un punto di riferimento in termini di accoglienza turistica, anche grazie al segmento congressuale, attraverso la piena utilizzazione delle potenzialità di Arezzo Fiere e Congressi e delle strutture del centro storico”. Respinto con 16 contrari, 3 astenuti e 8 favorevoli. Con il sindaco che ha sottolineato come il Petrarca trovi la sua naturale destinazione negli spettacoli di prosa, musica e danza e come sia semmai più opportuno valutarne caso per caso altri utilizzi. Ancora un atto di indirizzo del consigliere Matteo Bracciali sul Museo della produzione e dell’industria del ’900. “La storia contemporanea di Arezzo si basa essenzialmente sulla manifattura e sull’industria ed esiste un patrimonio fatto di persone, testimonianze, strumenti che costituiscono la memoria dell’industria e del lavoro della nostra comunità e che sono a disposizione gratuitamente. Lebole, Bastanzetti Sacfem sono tre esperienze sulle quali, grazie a un’approfondita biografia, si possono costruire percorsi culturali. È necessario che la nostra comunità riscopra la propria storia contemporanea fatta di imprenditori e lavoratori. Chiedo dunque al sindaco di promuovere la creazione del Museo della produzione e dell’industria del ’900, individuando un luogo destinato all’esposizione di macchinari e delle testimonianze dei protagonisti. Oltre che di informare l’assemblea consiliare dell’andamento del progetto”. Respinto con 12 contrari, 4 astenuti e 7 favorevoli. L'assessore Marcello Comanducci si è detto comunque disponibile a valutare l'idea per il futuro. Atto di indirizzo sul Museo dell’oro sempre di Matteo Bracciali. “Lo sviluppo del settore turistico e dell’accoglienza è determinante nella strategia di crescita e Arezzo ha tutte le potenzialità per diventare punto di riferimento in Toscana e nel centro Italia grazie al patrimonio artistico e culturale che possiede. Il progetto Museo dell’oro in Piazza Grande può rivelarsi un progetto vincente per dare vivacità in particolar modo alla città alta. La Regione ha già investito sulla ristrutturazione del palazzo di Fraternita e ha dichiarato la piena disponibilità, insieme agli altri enti economici del territorio, a continuare a promuovere questo percorso. Dal canto loro, il Ministero dello sviluppo economico e la Regione investiranno sugli eventi fieristici dedicati alla lavorazione orafa promossi da Arezzo Fiere e Congressi. Chiedo al sindaco di insistere sul progetto del Museo dell’oro in collaborazione con la Regione e la Camera di Commercio”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “ho un appuntamento con il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sul Museo dell'oro, il 4 febbraio. Il museo in parte recupererà la collezione oro d'autore che per adesso è nei sotterranei di Arezzo Fiere e Congressi. Agganciare a questa, la vendita di prodotti di altra e minore caratura non lo vedo opportuno. Nei nostri intenti, il palazzo di Fraternita non sarà solo il Museo dell'oro ma anche Museo dei tesori d'Arezzo: vi riuniremo i capolavori di proprietà del Comune e della Fraternita, poco visibili al Museo statale di arte medievale e moderna, aperto per poche ore la settimana e decentrato rispetto al cuore delle attrattive turistiche cittadine. Inoltre, al primo piano del palazzo, c'è l'idea di predisporre un progetto per una scuola di musica. Sommando tutti questi elementi, avremo un edificio che diventerà davvero il motore di Piazza Grande. Sto lavorando in tal senso con il primo rettore Pier Luigi Rossi. Insomma, l'atto di Bracciali è superato nei fatti e inoltre abbina culturale e commerciale in termini che non ritengo di poter accogliere”. Respinto con 17 contrari e 6 favorevoli.

Due gli atti di indirizzo sul baratto amministrativo: il primo del Movimento 5 Stelle ha chiesto di definire entro 4 mesi un regolamento comunale che introduca questa possibilità di collaborazione fra cittadini e amministrazione. “Le attività individuate possono essere a titolo esemplificativo: manutenzione ordinaria, pulizia e vigilanza dei parchi, assistenza a scolaresche, pulizia delle strade in occasione di nevicate”.

Il baratto amministrativo prevede che i Comuni possono deliberare temporanee riduzioni o esenzioni di tributi a favore di cittadini, riuniti in soggetti giuridicamente riconosciuti, che svolgono questo genere di interventi di riqualificazione del territorio. Anche Francesco Romizi ha chiesto che l'assessorato competente convochi la commissione consiliare per arrivare alla predisposizione comunque entro il 2016 di uno specifico regolamento che disciplini la materia nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro. “Dunque, rivendico un percorso consiliare”. I due consiglieri sono addivenuti a un unico testo dove invece dei 120 giorni di Ricci viene adottato il 2016 come arco temporale di riferimento.

Sull'istituto l'assessore Tiziana Nisini si è detta favorevole ma prima di un regolamento ha rivendicato la necessità di uno studio di fattibilità. La proposta di Angelo Rossi è stata quella di eliminare qualsiasi riferimento temporale: “arriviamo a un regolamento attraverso un percorso consiliare, come richiesto da Ricci e Romizi, preceduto da uno studio di fattibilità, come richiesto dall'assessore”. L'atto di indirizzo nella nuova formulazione è stato approvato con 17 voti favorevoli.

Atto di indirizzo del consigliere Alessandro Casi sui criteri di miglioramento della sicurezza. “Premesso che la mancanza di sicurezza nel territorio di Arezzo viene percepita concretamente dai cittadini chiedo a sindaco e giunta l’impegno a continuare nel percorso intrapreso a difesa e garanzia di un sempre maggiore livello di sicurezza attraverso: l’installazione di telecamere di sorveglianza nei punti più critici e soggetti a una maggiore allerta criminale. Un sempre più vigile e serrato controllo del territorio da parte di polizia municipale e di tutte le forze dell’ordine, consentendo alla polizia municipale di svolgere compiutamente il ruolo di forza di prossimità, per garantire una più incisiva presenza nel territorio, con presidi nelle zone più esposte e con un monitoraggio costante. La riduzione, in maniera consistente, rispetto alla normativa applicabile, delle attribuzioni di natura amministrativa della polizia municipale, per affidare gli agenti ad altri settori e funzioni, per consentire così la migliore utilizzazione del personale a difesa del territorio. E il miglioramento del servizio di vigile di quartiere, per controllare i parchi e nelle zone meno popolate, anche con turni notturni”. L'atto è stato approvato con 15 voti favorevoli e due astenuti.

Mozione del Movimento 5 stelle per impegnare l’amministrazione comunale a “garantire” i primi 50 litri d’acqua come diritto inalienabile e gratuito. “L’accesso all’acqua potabile, lo dice l’Onu in una sua solenne dichiarazione, è un principio fondamentale. Il pontefice stesso lo ha recentemente definito: essenziale e universale perché determina la stessa sopravvivenza delle persone. Analogo indirizzo ha assunto il Parlamento Europeo. D’altronde, il popolo italiano ha votato al referendum del 2011 per abrogare la remunerazione del capitale investito. E la volontà del popolo è ribadita con una petizione, che accompagna la mozione, firmata da circa 600 aretini e promossa dal Comitato Acqua Pubblica. Approvare quest'atto vorrebbe dire dotarsi di grimaldello e di autorevolezza per perseguire certi obiettivi a favore della cittadinanza”.

L'assessore Marco Sacchetti ha rilevato che per venire incontro a queste esigenze “abbiamo inserito, nell'ultima assemblea dell'Ait, il primo scaglione di 30 mc con una tariffa simbolica. Il legislatore ha anche approvato una norma dove viene assicurato agli utenti domestici in condizioni disagiate l'accesso a condizioni agevolate all'acqua necessaria alle esigenze primarie, sentite le autorità di ambito. Tengo a sottolineare questo quadro giuridico”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “se la questione è messa in questi termini, ovvero 'garantire' la dotazione minima di 50 litri, significherebbe che: o il Comune ottiene dall'organo di competenza tale concessione oppure, in caso contrario, dovrebbe garantire, appunto, i litri residui per ogni cittadino. Una condizione oggettivamente insostenibile. Chiedo che nell'atto non sia usato un verbo così perentorio, 'garantire', ma 'promuovere'. Altrimenti è un impegno non assumibile”.

A favore dell'atto, che Ricci aveva accettato di emendare con 'promuovere', si erano espressi Arezzo in Comune e il Partito Democratico. A seguito di un emendamento di Angelo Rossi che chiedeva di rimodulare il sistema della bollette, emendamento approvato e che andava a modificare la mozione di Massimo Ricci, il consigliere comunale del Movimento 5 stelle ha deciso di ritirare la mozione. Angelo Rossi ha dichiarato che nel rispetto delle 600 firme raccolte, “riproporrò un atto di indirizzo di contenuti analoghi al mio emendamento”. Mozione del capogruppo della Lega Nord Tiziana Casi per l’intitolazione di una via, piazza o luogo pubblico del Comune di Arezzo a Oriana Fallaci. “Premesso che la sua è l’assenza più ingombrante della nostra scena culturale e giornalistica, invito sindaco, giunta e il consiglio comunale ad avviare, nel rispetto del regolamento comunale, la procedura per l’intitolazione, chiedendo l’autorizzazione al prefetto, trattandosi di persona sicuramente benemerita. Oriana Fallaci è morta nel 2006 e in quella occasione fiumi di immagini e parole ne hanno mostrato il pensiero e il ruolo svolto nel mondo del giornalismo e del romanzo contemporanei, fino al pamphlet 'La rabbia e l'orgoglio'. Ciascun lavoro della Fallaci si è sempre rivelato esplosivo senza compromessi, perché ha difeso l'occidente dall'islamizzazione. Questo atto è un omaggio alla memoria, libero e scevro da intenti apologetici o celebrativi, offrendo agli aretini di compiere un'analisi più oggettiva possibile sulla vita di una donna, pioniera delle reporter di guerra e penna ineguagliabile”.

“Ad aprile sono stato invitato in un Comune del Casentino dove nell'occasione veniva intitolato un luogo pubblico a Oriana. C'era anche il vice-\ministro Riccardo Nencini. Le idee, dunque, non hanno colore e per questo mi auguro l'unanimità sulla mozione”. Così il sindaco Alessandro Ghinelli.

Luciano Ralli ha precisato che “al di là delle premesse contenute nella mozione, non tutte condivisibili, così come sull'atto di indirizzo sulla sicurezza, Oriana non era una donna di destra per cui non possiamo votare contro”. La mozione è stata approvata con 16 voti favorevoli e un contrario. Francesco Romizi ha chiesto di convocare un tavolo inter-istituzionale con Comune, ministero dell’ambiente, Regione Toscana e Autorità di bacino per contrastare il progetto di innalzamento della diga della Penna che potrebbe insistere negativamente sulla frazione di Ponte Buriano causando il suo allagamento. “Tale progetto, ipotizzato negli anni Novanta, era stato poi escluso e non si capisce perché adesso venga ritirato fuori”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “sono d'accordo a contrastare l'idea della diga ma sulla questione specifica non vedo l'utilità di tavoli di concertazione. L'amministrazione, infatti, convoca un tavolo, le persone non vengono e tutto cade nel vuoto. Vorrei un mandato chiaro, per scrivere a Regione Toscana e Autorità di Bacino, gli attori coinvolti, e dire un ‘no’ netto, a nome dell'intera cittadinanza, sul progetto”.

Francesco Romizi ha accolto il rilievo del sindaco e l'atto così modificato è stato approvato all'unanimità. Giovanna Carlettini ha ritirato il suo atto di indirizzo sulla realizzazione di un presepe nelle scuole comunali ringraziando però sindaco, giunta e presidenza del Consiglio Comunale per avere, durante le festività natalizie, dato seguito al “mio proposito di vedere un simbolo di identità a palazzo comunale a cui tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo voluto bene. Mi auguro che la tradizione ripristinata trovi continuità negli anni”.

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