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Da Milano alla Valdichiana per amore del vino: la storia di Caterina Palma e della sua azienda

“La mia mail è camargi@libero.it”. “Camargi come il vostro vino?”. “Esatto. Ca come Caterina, che sono io, Mar come Margerita e Gi come Giorgia, le mie figlie”. Solare e dinamica la proprietaria ci lascia entrare in quella che, adesso, è casa sua...

“La mia mail è camargi@libero.it”. “Camargi come il vostro vino?”. “Esatto. Ca come Caterina, che sono io, Mar come Margerita e Gi come Giorgia, le mie figlie”. Solare e dinamica la proprietaria ci lascia entrare in quella che, adesso, è casa sua.

Caterina Palma, nata e cresciuta nella rumorosa e seducente Milano, prima del 2000 lavorava come organizzatrice di eventi. La Valdichiana, per lei, era la dolce terra dove era solita trascorrere le vacanze estive nell’azienda agricola di famiglia. Ma, con gli anni, il semplice luogo di villeggiatura, le vigne, i rumori, i profumi hanno iniziato a esercitare un’incontrollabile attrazione che l’hanno spinta verso un solo, inaspettato obiettivo: produrre il “suo vino”.

VILLA IMMAGINENella strada che collega i borghi di Monte San Savino e Lucignano, tra un tornante e l’altro si scorge un elegante villa settecentesca a cui si arriva passando in mezzo a due file di abeti toscani. Il quadretto pare un dipinto impressionista. L’agricola Fabbriche Palma si estende per 50 ettari di cui 11 coltivati con sangiovese, colorino, canaiolo, syrah e merlot.

L’azienda è piccola ma curata nei minimi particolari: si respira aria di casa e si avverte il calore di chi si dedica alla terra con rispetto e con sorriso sincero in volto. “Amo tutto di questa zona e della mia tenuta – spiega Caterina –. E amo il mio vino perché riflette, con onestà, ciò che lo circonda. La mia non è un’azienda biologica semplicemente perché non credo nelle etichette. Spero che, persino al mondo d’oggi, conti ancora chi ci decide di metterci la faccia per garantire la qualità di quello che produce. La nostra mira è la massima attenzione in ogni passaggio a partire dalla vendemmia che, ancora, facciamo a mano con le ceste”. camargiCon grande umiltà Caterina si è avvicinata al mondo del vino apprendendone rapidamente i segreti grazie anche ai validi collaboratori che la aiutano e la consigliano: l’enologo Pasquale Cometti, il braccio destro Roberto Pomeranzi ed il consulente Matteo Giuliarini. Gli investimenti degli ultimi anni - come la tecnologica cantina, cuore dell’azienda, nata dalla ristrutturazione di un vecchio granaio o i nuovi impianti in vigna - uniti alla tenacia e all’allegria della proprietaria hanno trasformato una passione in una produzione apprezzata e premiata.

chianti superioreIl ventaglio dei vini che l’azienda propone è composto da sette etichette. Il portabandiera è il Camargi, blend di vitigni autoctoni come sangiovese e colorino e un alloctono come il merlot. Prodotto estremamente curato, frutto di uve selezionate, affinato per 10 mesi in barrique di rovere francese. Morbido, accattivante, ma sorretto da tannini e acidità. Un vino da lunga vita. C’è poi il Chianti Superiore, un inno alla tradizione: sangiovese al 90%, con piccole quote di colorino e canaiolo. E poi ci sono i monovitigni, sempre rossi: l’Aki Palma (sangiovese), il Syrah Palma, il Merlot Palma. Le altre due etichette sono dolci: il Vinsanto del Chianti, prodotto da uve bianche come trebbiano e malvasia, e Elis, un vino da dessert particolarmente interessante. Un unicum del territorio, prodotto con uve tipiche del Settentrione come traminer aromatico e moscato rosa. C’è poi una grappa, ottenuta dalla sapiente distillazione di vinacce di sangiovese.

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