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Cure genito-urinarie oncologiche. Evento mondiale ad Arezzo

E’ ormai un appuntamento fisso nella nostra città, che richiama ogni anno specialisti ed esperti da ogni parte del mondo. Per due giorni, giovedì 8 e venerdì 9 ottobre, al Park Hotel di Battifolle specialisti e ricercatori provenienti dai migliori...

E’ ormai un appuntamento fisso nella nostra città, che richiama ogni anno specialisti ed esperti da ogni parte del mondo. Per due giorni, giovedì 8 e venerdì 9 ottobre, al Park Hotel di Battifolle specialisti e ricercatori provenienti dai migliori centri italiani, ma anche da Stati uniti, Francia e Canada, si ritroveranno per approfondire gli sviluppi sulle cure e sulle ricerche, nell’ambito del “4° World top communications of the year in genito-urinary Oncology”. I lavori saranno aperti dal direttore dell’istituto Toscano Tumori Gianni Alunni e dal direttore generale della Asl8 Enrico Desideri.

Arezzo sempre più punto di riferimento nazionale per la articolata capacità di cura del tumore urino-genitale. Il gruppo di lavoro del San Donato, dagli oncologi agli urologi, ai radioterapisti, agli operatori della diagnostica, stanno producendo percorsi assistenziali, studi e ricerche sempre più avanzate, motivo di attenzione a livello internazionale.

Arezzo ha in corso una lunga e qualificata serie di sperimentazioni scientifiche e di ricerca. Sono oltre 150 i partecipanti a questa iniziativa voluta dall’Istituto Toscano Tumori e dalla Asl 8 di Arezzo. Obiettivo del convegno una analisi critica e condivisa delle novità della letteratura internazionale, con particolare attenzione a quella sulle neoplasie prostatiche e renali, caratterizzate dall'arrivo in breve tempo di un numero impressionante di nuovi trattamenti. Analisi che può essere estremamente utile e formativa per lo specialista interessato a tali patologie.

Con il confronto e lo scambio di informazioni prevista nell’appuntamento presieduto da Sergio Bracarda, direttore del Dipartimento Oncologico della Asl8, si punta ad unire questa visione critica delle novità terapeutiche e conoscitive ad una esposizione sistematica delle strategie terapeutiche esistenti e a "tests" su casi clinici complessi. Un evento formativo originale e pratico, coronato da una sessione finale sul possibile inserimento di tali novità nello scenario attuale.

Ad Arezzo la prima Prostate & Genitourinary Cancer Unit della Toscana

La Asl di Arezzo da anni è all’avanguardia nella diagnosi e cura delle neoplasie in ambito genito-urinario.

Si sta procedendo nella Asl aretina alla attivazione della “Prostate Cancer Unit”, la prima in Toscana ed una delle prime in Italia. Anzi, la Unit Aretina estenderà l’attività multidisciplinare e la sua mission a tutta la patologia oncologica genitourinaria creando quindi di fatto una "Prostate & Genitourinary Cancer Unit (PGCU).

Le neoplasie dell'apparato genitourinario nei maschi sono tra le più frequenti in assoluto fra i tumori solidi. Nel corso degli ultimi anni si sono resi disponibili per il trattamento di queste patologie, e in particolare di quelle prostatiche e renali, un numero crescente di nuovi approcci terapeutici chirurgici, radioterapici e farmacologici, rendendo non solo auspicabile ma doveroso un approccio multidisciplinare al trattamento di queste patologie.

La creazione di "Prostate (& Genitourinary) Cancer Unit” sul modello delle Breast Cancer Units, viene considerata la miglior ottimizzazione possibile dell'attività multidiscipinare già presente in Toscana, aggiungendo livelli organizzativi adeguati ad una elevata complessità e qualità decisionale.

Centinaia di nuovi casi all’anno

Il tumore della prostata è al primo posto per incidenza, rappresentando il 12% di tutti i tumori nel sesso maschile (il tumore del polmone è al secondo posto). L'81% circa dei pazienti con carcinoma della prostata (raro sotto i 45 anni) ha più di 65 anni con un'incidenza di 270 casi per 100.000 abitanti all’anno. In provincia di Arezzo si arriva a oltre 700 pazienti ogni anno.

La corretta gestione del paziente con sospetto o diagnosi di neoplasia della prostata, dalla diagnosi precoce al corretto planning terapeutico e al follow-up, presuppone un approccio multidisciplinare condiviso fra Urologi, Radioterapisti e Oncologi, oltre ad uno stretto rapporto con molte altre figure mediche indispensabili al raggiungimento degli obiettivi di qualità di una Unit, ivi compreso lo psico-oncologo. Lo scopo della Prostate & Genitourinary Cancer Unit, è quello di facilitare e sistematizzare per il paziente tutti i passaggi richiesti da una gestione completa, dal sospetto iniziale alla successiva valutazione multidisciplinare, dalla programmazione all'effettuazione del trattamento terapeutico più appropriato, secondo standard internazionali o anche sperimentali, al monitoraggio (follow up) e alla verifica di efficacia del lavoro svolto (Audits interni periodici). Tra gli obiettivi di ogni Breast o Prostate Unit ci sono anche la messa a punto o la proposta di Protocolli Terapeutici sia routinari che sperimentali. La ricerca clinica in Oncologia ha portato infatti nel corso degli ultimi dieci anni, in particolare nell'ambito delle neoplasie genito-urinarie, ad un drastico cambiamento degli standard terapeutici, temi che saranno discussi nel corso del convegno di domani e dopodomani al Park Hotel. Per neoplasie come il carcinoma renale ed il carcinoma della prostata, ci sono attualmente a disposizione farmaci biologici a bersaglio molecolare, efficaci sia in prima linea che in linee successive di trattamento. Sono inoltre in corso studi che uniscono tali approcci ad approcci convenzionali quali chirurgia e radioterapia. In questa nuova organizzazione entrano nel protocollo di diagnosi e cura altre 4 forme tumorali. Il carcinoma renale che rappresenta il 2-3% delle neoplasie dell'adulto con un picco di incidenza tra i 60-70 anni ed un rapporto uomo-donna di 2:1. In Italia l'incidenza del tumore del rene e delle vie urinarie mostra un incremento tra gli uomini (+1.5%/anno dal 1996 in poi) e una sostanziale stabilità tra le donne.

Sono 120 in media i casi diagnosticati ogni anno nella provincia di Arezzo, molti di più quelli trattati nell’ambito dei vari protocolli clinici anche sperimentali.

Il tumore della vescica (250 casi annui), i tumori del testicolo (la neoplasia maligna più frequente nella fascia di età dei 15-40 anni, con un incidenza dell'11 %, ed una media di 25 casi annui nella provincia di Arezzo) e il carcinoma del pene (neoplasia rara in Europa, con un picco d'incidenza nella popolazione di età superiore ai 70 anni.”
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