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Cucinando si cresce. Un progetto di inclusione sociale e non solo

Il programma mira alla ripetizione delle attività, per consolidare e verificare le competenze raggiunte che potrebbero essere utilizzate al di fuori del “contesto laboratorio”

In cucina per imparare a rendersi autosufficienti nella gestione del proprio quotidiano e per verificare attitudini magari utili per inserirsi nel mondo del lavoro. E’ il senso del corso di cucina indetto dall’associazione “Crescere” per l’inclusione della disabilità e del disagio è parte integrante di Officina 104#laboratoriodelfare progetto finanziato da Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali e Regione Toscana, con il partenariato dei comuni di Subbiano, Capolona, Poppi e Castiglion Fiorentino e di altre realtà locali.

Le esperienze di cucina fanno parte della quotidianità e, da sempre, la cucina è uno spazio ricco di implicazioni emotivo/affettive radicate nel vissuto di ciascun bambino-individuo e di relazioni interpersonali che innescano dinamiche psichiche importanti. Per trasformare queste dinamiche in esperienze didatticamente e culturalmente utili nella vita dei ragazzi e delle loro famiglie, Crescere ha pensato alla realizzazione di un laboratorio. Un momento di incontro che combini le naturali implicazioni emotive che la cucina suscita in ciascun individuo, attraverso un percorso strutturato che, con l’aiuto di uno chef supportato da volontari dell’associazione possa aumentare l’autonomia e la sensazione di essere “autoefficaci” nella vita di tutti i giorni. Nella realizzazione del laboratorio, che si svolge nella struttura di Cescot Confesercenti Arezzo “ Chef al 17” ” ogni giovedì, l’attenzione è posta in particolare alla cooperazione e collaborazione tra i tutti i ragazzi, allo scambio continuo di aiuto finalizzato a realizzare un prodotto finito, frutto del lavoro di ciascuno e di tutti insieme. I laboratori, nello specifico, sono situazioni speciali, controllate in cui ogni ragazzo può esplorare le proprie risorse, maturare, acquisire competenze attraverso linguaggi diversi: il movimento, l’esplorazione dei 5 sensi, la relazione, la realizzazione di esperienze pratiche. Attraverso il laboratorio di cucina si intende rafforzare il senso di responsabilità e di condivisione, le abilità diverse e specifiche di ognuno, il rispetto di tempi, di regole e delle consegne date. L’attenzione al fare, permette di rafforzare le capacità individuali e di gruppo: cosa so fare ed esprimere, che contributo posso dare al lavoro comune? Tutto ciò può essere sperimentato maggiormente nel piccolo gruppo dove la cura al fare è garantita dalla supervisione dello chef. 

All’interno del piccolo gruppo, infatti, i ragazzi acquistano forza e fiducia nelle proprie risorse relazionali e conoscenza delle differenze individuali che vengono esplorate, valorizzate ed utilizzate in un contesto di reciprocità: i compagni diventano così la prima risorsa per l’integrazione e per stare bene nel gruppo Attraverso il laboratorio di cucina si sperimenta l’uso degli ingredienti e la loro miscelazione per apprendere le trasformazioni, i rapporti di causalità, le misure. Inoltre, il programma mira alla ripetizione delle attività, per consolidare e verificare le competenze raggiunte che potrebbero essere utilizzate al di fuori del “contesto laboratorio”. Il laboratorio si svolge in uno spazio professionale attrezzato in modo da consentire a tutti i partecipanti di svolgere le proprie attività in modo autonomo Si seguono alcune procedure che aiutano a stabilire delle regole di entrata al laboratorio e che costituiscono le fasi del laboratorio stesso, in modo sempre uguale per ottenere una ripetizione rassicurante per i partecipanti.

Lavarsi le mani a turno prima di iniziare il laboratorio

• Leggere la ricetta del giorno proposta anche in CAA

• Organizzare gli ingredienti e gli strumenti

• Sequenza delle lavorazioni

• Archiviare la ricetta e la sua procedura sul proprio ricettario

L’uso del ricettario è molto importante perché attraverso questo strumento i ragazzi sanno di avere la possibilità di poter ripetere la ricetta a casa magari in compagnia dei genitori, amici o da soli. Questo permette al ragazzo di sentirsi più autonomo, lavorare da solo con sicurezza anche in un contesto diverso da quello del “Laboratorio della Cucina” per far si che si possa sviluppare alche la loro creatività

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