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Il gestore di Podere Rota: "Sdegno per le parole di Silvia Chiassai. Valutiamo azioni giudiziarie"

Csa Impianti contro le parole pronunciate dalla presidente della Provincia di Arezzo nell'ambito dell'incontro organizzato dall’associazione Agorà “Segui i soldi, le mafie in Toscana” dei giorni scorsi

Nota di Csa Impianti, gestore della discarica di Podere Rota, sull'intervento di Silvia Chiassai nell'ambito dell'incontro organizzato dall’associazione Agorà “Segui i soldi, le mafie in Toscana” dei giorni scorsi. A seguito dell'incontro la presidente della Provincia di Arezzo aveva inviato anche un comunicato.

"Apprendiamo con stupore - si legge - sdegno e incredulità le affermazioni rilasciate dalla Presidente della Provincia, Silvia Chiassai Martini, nel corso dell’incontro organizzato dall’associazione Agorà 'Segui i soldi, le mafie in Toscana', riprese anche da alcuni organi di stampa. Sono inaccettabili e incomprensibili le allusioni dirette della presidente Chiassai sulla gestione delle discariche, in particolare Podere Rota, che favorirebbero le infiltrazioni mafiose nello smaltimento dei rifiuti. Con una superficialità che lascia esterrefatti la presidente Chiassai estende a tutto il settore un’ombra di sospetto infamante offendendo così senza alcuna remora tutti quegli operatori che con onestà, dedizione e professionalità svolgono un servizio pubblico al servizio della collettività. Le discariche autorizzate e controllate, come Podere Rota, non sono una 'falla del sistema' ma piuttosto un presidio di legalità che serve proprio a contrastare lo smaltimento illecito dei rifiuti. Podere Rota è un polo impiantistico con tutte le carte in regola, che impiega le migliori tecnologie disponibili sul mercato, per garantire un corretto smaltimento dei rifiuti nel pieno rispetto delle normative vigenti e di quelle direttive europee sull’economia circolare, che si continuano a citare purtroppo, come sembra evidente, senza conoscerne il contenuto. Csai Spa oltre ad aver sempre garantito la massima collaborazione alle autorità di controllo, è dotata di sistemi di tutela e verifica sulla prevenzione degli illeciti, anche di natura penale, secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 231 del 2001, e per questo si avvale di un organismo di vigilanza che sovraintende a tutte le procedure amministrative della società. Quanto alle indagini del 2017 'per presunte infiltrazioni mafiose negli appalti' ricordate dalla Presidente Chiassai, siamo costretti, ancora una volta, a ricordare che quell’inchiesta non solo ha dimostrato da parte di Csai Spa il pieno rispetto della normativa ma non ha portato a nessuna azione o provvedimento nei nostri confronti. In ogni caso, nell’eventualità di un procedimento penale, Csai Spa sarebbe stata semmai parte lesa. Le gravissime e gratuite esternazioni della presidente Chiassai, profondamente lesive della dignità della nostra azienda, stranamente giungono proprio in coincidenza della conclusione dell’inchiesta pubblica voluta dalla Regione sul progetto di ampliamento di Podere Rota, dimostrando una strumentalizzazione della realtà che si commenta da sola. Il tutto per ingenerare nell’opinione pubblica il convincimento che la discarica, e quindi l’azienda e tutti i suoi dipendenti e collaboratori, siano facilmente permeabili alle infiltrazioni mafiose.
Non è questo il solco nel quale la buona politica dovrebbe muoversi. Il confronto anche aspro non deve mai essere sostituito dal discredito. Ancora più quando si parla di mafia, una delle ferite profonde di questo nostro Paese, contro la quale hanno lottato personaggi di altissima forza morale come il Giudice Caponnetto che mai avrebbe consentito che simili affermazioni trovassero spazio e palcoscenico in un contesto pubblico. Valuteremo con i nostri legali l’eventuale sussistenza di presupposti per ogni azione giudiziaria che tuteli l’immagine e la dignità della nostra azienda e di tutti i lavoratori".

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