"Croci sulle vette? Simboli di comunità. A preoccupare sono i mega parchi eolici"
È Giancarlo Renzi, residente di Sestino, ad intervenire in seguito al dibattito apertosi all'indomani delle dichiarazioni del direttore editoriale de Lo Scarpone dal Cai Marco Albino Ferrari
Non sarà la posizione ufficiale ma, di fatto, il parere espresso attraverso la rivista Lo Scarpone dal Cai - Club alpino italiano dal direttore editoriale Marco Albino Ferrari, ha fatto non poco discutere. “Via le croci dalle vette delle montagne”. Il fracasso sollevato ha mobilitato il presidente generale Cai Antonio Montani: “Non abbiamo mai trattato l’argomento delle croci di vetta in alcuna sede, tantomeno prendendone una posizione ufficiale. Quanto pubblicato è frutto di dichiarazioni personali”.
Una dichiarazione che non ha lasciato indifferenti neppure gli aretini. Tra questi Giancarlo Renzi, residente di Sestino nonché fiero sostenitore del recupero e restauro della Croce centenaria che spicca sul Sasso di Simone. “Quel simbolo - scrive - portato a spalle dai sestinati nel 1913, non è mai stato contestato da nessuno. Anzi, quando la croce è stata stroncata dal maltempo c’è stata una gara esemplare per ricollocarla al suo posto. Ogni anno nelle stesso luogo si celebra una grande festa che richiama non solo credenti ma anche turisti, amanti della natura e della storia. E mentre si parla delle “croci sulle vette”, leggo che un grande parco eolico, con pale di 200 metri, verrà realizzato sui crinali appenninici, in più Comuni di cui 8 confinanti col Sasso di Simone, lungo lo splendido crinale che da Montefortino giunge oltre il Poggio delle Campane passando lungo antichi tratturi. Il Comune di Badia Tedalda, con i suoi 120 Kmq di territorio potrebbe anche sparpagliarle lontano dai luoghi abitati, però Sestino con i suoi 75Kmq se li troverebbe tra le case. Il problema a mio avviso è l’impatto ambientale, su una natura celebrata a lungo come particolarmente importante dove coesistono area mediterranea alpina. Non è la prima volta che ciò viene tentato. Oltre vent’anni fa iniziarono i primi studi e il progetto di allora non andò in porto. Spero che il problema possa essere affrontato con intelligenza e lungimiranza”.