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Cristina torna a casa: dopo il dramma e le cure, la giovane mamma è tra le braccia dei familiari

L'emozione del marito Gabriele e la battaglia che va avanti: prosegue infatti la raccolta fondi per adeguare gli spazi alle necessità di mamma e bambina

E' tornata a casa, nella sua Alberoro, stretta nell'abbraccio della sua famiglia. Cristina, mamma "leonessa" come la definisce per il suo spirito combattivo il marito Gabriele Succi, da ieri non si trova più ricoverata all'istituto di Agazzi, ma è finalmente tra le pareti della sua abitazione. 
"I medici sono stati chiari - racconta Gabriele - la sua situazione è stazionaria, ma può trovare stimoli e avere margini di miglioramento qui con noi. Ha bisogno di stare con le persone che ama e che la amano". 

Cristina Rosi è una giovane mamma che, due anni fa, alla 30esima settimana di gravidanza, ebbe un prolungato arresto cardiaco che causò conseguenze gravissime a lei e alla sua piccola. Il parto fu eseguito d'urgenza e le condizioni di Cristina erano apparse irreversibili. Ma l'amore e la caparbietà del marito sono riusciti in un'impresa che appariva impossibile: grazie a una raccolta fondi infatti Gabriele ha portato la moglie in una struttura austriaca - un'eccellenza europea della riabilitazione neurologica - dove la famiglia ha ritrovato la speranza. Da allora Cristina ha fatto grandi progressi e adesso potrebbe riacquistare almeno in parte la facoltà di linguaggio. "Certo - spiega il marito - la situazione non è semplice e sia lei che Caterina hanno bisogno di assistenza continua: ma io sono qui al loro fianco e continuerò a lottare". 

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La prima notte è trascorsa in grande serenità: "Cristina ha dormito bene: le ho risistemato la nostra camera matrimoniale che adesso ospita il suo letto e la postazione di una badante. E' una soluzione temporanea perché vorrei fare dei lavori per garantire a lei e a Caterina di avere gli spazi necessari e adeguati alle loro condizioni".

La raccolta fondi per Cristina e Caterina va avanti su sito Gofoundme: "Senza l'aiuto di tutti coloro che hanno contribuito alle cure di Cristina - spiega il marito sulla pagina della raccolta - , forse tutto questo non sarebbe stato neanche immaginabile; adesso serve un ulteriore sforzo per fare in modo che Caterina e sua mamma possano continuare a  condividere lo stesso tetto, sorridersi e  stringersi forte come in questi due anni non è stato possibile".

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Intanto Cristina inizia a riprendere confidenza con la propria casa, a ricucire quei rapporti strappati da un attacco cardiaco che poteva esserle fatale, a conoscere la sua bimba, vista e abbracciata per la prima volta quasi due anni dopo la sua nascita. "Quando mi guarda, quando incontra le sue amiche si illumina in un sorriso - racconta Gabriele - aveva proprio bisogno di essere circondata dall'affetto della sua famiglia e di chi le vuole bene". 

E adesso il percorso di questa famiglia prosegue: ancora in salita, ma finalmente tutti insieme.

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