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Crisi, il mercato televisivo mostra buoni segni di ripresa

Secondo il report presentato da Agcom, il settore del mercato televisivo mostra buoni segnali di ripresa in Italia: merito di un 2017 che è riuscito a portare solo buone notizie in merito all’andamento del comparto Tv nel Paese, soprattutto grazie...

Secondo il report presentato da Agcom, il settore del mercato televisivo mostra buoni segnali di ripresa in Italia: merito di un 2017 che è riuscito a portare solo buone notizie in merito all’andamento del comparto Tv nel Paese, soprattutto grazie alle pay-tv, che hanno aumentato il fatturato portando una crescita su base annua del +1,5% e con prospettive molto interessanti che – stando alle previsioni mostrate dal Global Entertainment and Media Look – porteranno a un totale di oltre 7 miliardi di abbonati entro l’anno 2020 in Italia. Oggi il totale di abbonamenti alle Pay-Tv si attesta sui 3 miliardi e questa è un’ottima notizia, considerando il calo registrato dal mercato televisivo a cavallo della crisi economica.

Mercato televisivo in Italia: settore in ripresa

Il mercato televisivo italiano è stato uno dei pochi settori ad aver resistito in modo dignitoso al crollo economico registrato negli ultimi anni per via della crisi. Rispetto ad altri comparti, infatti, il settore Tv ha risposto alle spallate perdendo una quota di percentuale molto bassa rispetto ad altri settori in Italia, per poi risollevarsi quando la stessa crisi ha un po’ allentato la presa sui cittadini dello Stivale. Il 2016 ha rappresentato l’anno della svolta, seppur moderata, con un incremento di abbonamenti che – se tale trend venisse confermato anche negli anni a venire – porterebbe a 7,4 miliardi di abbonati entro il 2020.

Mercato pay-tv: come sono suddivise le quote?

I player che hanno registrato i maggiori margini di crescita sono gli stessi che sostanzialmente dominano questo mercato da anni. Ovvero operatori televisivi come Sky, che ancora oggi si dimostra leader del settore con una quota percentuale del mercato pari al 32% e, nonostante un leggero calo che ha coinvolto comunque tutti i player, in Italia mantiene stabili i propri ricavi. Uno dei fattori che ha contribuito notevolmente al successo di Sky è la flessibilità dell’abbonamento proposto: partendo da un servizio di base, gli utenti possono scegliere di aggiungere più canali, secondo i loro interessi e budget. Il costo dei pacchetti Sky, come si può vedere su questa pagina, è molto accessibile e offre numerose soluzioni per tutte le tasche. È questa la formula vincente che ha convinto diverse famiglie a rimanere fedeli e ha permesso a nuovi clienti di abbonarsi, anche se avevano un budget ristretto. A seguire troviamo la RAI, regina della Tv in chiaro con una quota del 29,7%, e successivamente Mediaset (27,7%). Via via tutti gli altri: Discovery (2,4%), Cairo (1,7%) e infine una quota del 6,3% spartita fra gli altri player.

Settore TV: la ripresa è legata a Internet

La ripresa del mercato della TV è anche legata alla diffusione della banda larga sul territorio italiano, e dunque a Internet. Merito, in tal senso, della nascita di diverse piattaforme che offrono la visione dei contenuti video in streaming. Si parla della tecnologia IPTV, destinata a diventare la televisione del futuro, al punto che entro cinque anni la crescita di questo settore – oggi ancora agli albori – registrerà oltre 26 milioni di abbonati, se il tasso di crescita dovesse rimanere quello attuale (+4,7%).

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