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Covid tra i banchi, verso il decreto salva scuola: meno dad, così il rientro sarà più facile

Il decreto legge che verrà emanato avrà come obiettivo quello di semplificare il rientro a scuola

Il caos delle quarantene scolastiche potrebbe presto avere una fine. O almeno è quello che il mondo della scuola e le famiglie degli studenti si attendono dagli esiti del consiglio dei ministri (Cdm) in programma per oggi, mercoledì 2 febbraio. Il decreto legge che verrà emanato - seguendo anche le indicazioni del Cts che si riunirà proprio prima del Cdm - avrà come obiettivo quello di semplificare il rientro a scuola. Un sospiro di sollievo anche per centinaia di famiglie aretine alle prese con didattica a distanza, didattica integrata e lunghe attese in balia dell'incertezza.

Il numero ancora grande di contagi in età scolastica complica infatti le fasi del tracciamento. Anche nell'Aretino il sistema sanitario non riesce ad andare di pari passo con le esigenze della scuola, dove l'applicazione della dad è sempre dietro l'angolo. Quando emergono nuovi casi le attese per ricevere il voucher per fare i tamponi a volte sono molto lunghe, la dad preventiva in alcuni casi non scatta, le famiglie non sanno come comportarsi.

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Ma cosa prevede la bozza del decreto oggi in approvazione? Le nuove norme per la Dad dovrebbero alleggerire di molto la situazione: da 10 giorni, infatti, la didattica a distanza dovrebbe passare a 5. Verranno previste regole uguali o comunque molto simili per i vari cicli di studio: la dad dunque non scatterà fino a quando non si verificheranno tre casi in classe fin dalla scuola primaria. Alle materne e negli asili si continuerà a restare a casa con un solo caso, perché a quell'età non ci si può vaccinare: su questo punto non sembrano esserci dubbi.

Dalle scuole medie saranno previste delle differenze tra i vaccinati con tre dosi o da meno di 120 giorni e gli altri.  Addio ai due tamponi alle elementari (T0 e T5). 

In provincia di Arezzo i contagi tra gli under 18, quasi l'intera popolazione scolastica, sono ancora numerosi. Basti pensare che da lunedì 25 a lunedi 31 gennaio i nuovi positivi sono stati 1850, in lieve calo rispetto alle settimane precedenti. Dietro a ognuno di questi ragazzi c'è una famiglia alle prese con la didattica a distanza e la riorganizzazione che ne consegue. 

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