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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Verso un nuovo dpcm: dalla didattica a distanza al divieto di passare i confini regionali fino al "coprifuoco". Le ipotesi

Il nuovo decreto dovrebbe essere firmato da Conte domani, lunedì 2 novembre

Il nuovo decreto della presidenza del consiglio dei ministri sarebbe dietro l'angolo. I dpcm firmato da Giuseppe Conte e Roberto Speranza dovrebbe infatti essere pubblicato domani, lunedì 2 novembre. E dovrebbe portare con sé importanti novità: ulteriori restrizioni per fermare l'epidemia di Coronavirus. Dallo lo stop ai movimenti tra regioni e alla didattica in presenza per tutte le scuole superiori e le terze medie, sono due dei nodi principali. Ma anche una spinta ai lockdown territoriali sui quali comunque la decisione spetterà alle Regioni. 

Proprio ieri il Comitato Tecnico Scientifico ha inviato un parere scritto al governo in cui perora la causa delle chiusure provinciali laddove è necessario.

"Gli esperti  - riporta Today - avrebbero comunque sottolineato la necessità di attendere ancora qualche giorno per vedere gli effetti del Dpcm del 24 ottobre e anche ribadito la necessità di rivedere le modalità del trasporto pubblico. Intanto i numeri del bollettino della Protezione Civile sono sempre più impietosi: i nuovi positivi sono 31.758, i decessi addirittura 297 (l'altroieri erano stati 199). Il totale delle vittime è così salito a 38.618. Il numero dei tamponi (oltre 215mila) è in linea con quello del giorno precedente. Il rapporto fra casi positivi e test, calcolato sulla base dei dati epidemiologici diffusi il 31 ottobre dal ministero della Salute, si attesta al 14,7%, il più alto mai registrato nella seconda ondata". 

Le possibili nuove restrizioni

Ecco perché all'interno del nuovo dpcm potrebbe esserci: un irrigidimento dei divieti e dei criteri in base ai quali le Regioni e i Comuni devono intervenire per disporre i lockdown territoriali; la chiusura delle scuole superiori di ogni ordine e grado con l'attivazione della Didattica a Distanza; il possibile scaglionamento, gli orari di chiusura di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie che possono subire ulteriori limitazioni rispetto a quelli decisi a livello nazionale, adesso previsti alle 18; il divieto di passare i confini regionali se non per motivi di lavoro, salute o emergenza che dovranno essere comprovati attraverso un'autocertificazione;  l'anticipo del coprifuoco alle 18 ; i ristori per le attività che subiranno perdite economiche dalle restrizioni.

Secondo il Comitato scientifico sono 11 le regioni classificate ad alto rischio: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto. Mentre nuove restrizioni sarebbero necessarie in Lombardia, Lazio, Valle d'Aosta, Liguria e la provincia autonoma di Bolzano, ovvero le regioni a rischio chiusura di cui si parlava da venerdì.

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