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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Così i miei figli sono nati (e nasceranno) ad Arezzo". Sakya Kazi, la mamma arrivata dal Bangladesh

Sakya Kazi ha 27 anni e in Italia è arrivata sei anni fa e poco dopo è rimasta incinta del suo primogenito. Un maschietto che oggi prepara a diventare fratello maggiore visto che presto la famiglia conterà un altro fratellino o sorellina. I...

Sakya Kazi ha 27 anni e in Italia è arrivata sei anni fa e poco dopo è rimasta incinta del suo primogenito. Un maschietto che oggi prepara a diventare fratello maggiore visto che presto la famiglia conterà un altro fratellino o sorellina.

I figli di Sakya sono nati e nasceranno all’interno dell’ospedale San Donato e entrambe le gravidanze sono state seguite dai medici del consultorio aretino che hanno guidato passo dopo passo questa giovane donna.

L'incontro con Sakya è avvenuto nella stessa occasione in cui abbiamo incontrato Shamima, la giovane proveniente dal Bangladesh che da oltre 10 anni si occupa di fare da ponte tra utenti stranieri e medici.

“Quando sono arriva in Italia sono rimasta incita quasi subito - spiega Sakya - è stata dura i primi tempi perché non sapevo bene come comportarmi per affrontare la gravidanza. Poi sono entrata in contatto con il consultorio e il corso pre parto. E’ stato un ottimo aiuto perché non sapevo niente della gravidanza e di travaglio”.

Una storia semplice, con un lieto fine ma che allo stesso tempo diventa straordinaria perché racconta di come due realtà così distanti, quella bengalese e quella aretina, abbiano saputo dialogare tra loro e trovare insieme la strada giusta per la creazione di un rapporto di fiducia e di integrazione.

“Fondamentale - spiega Sakya - è stato l’incontro con Shamima. Grazie a lei sono riuscita ad affrontare la mia gravidanza in maniera tranquilla. Inoltre è stata di grande aiuto anche a mio marito perché purtroppo lui non avrebbe potuto accompagnarmi ogni volta alle visite mediche. Essendo lui quello che parla meglio italiano della coppia senza il suo supporto non avrei potuto interagire correttamente con i medici. Fortunatamente ho conosciuto Shamima e con lei è stato tutto più semplice”.

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