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Covid ed emergenza sociale, così le sagre aiutano gli aretini: pacchi alimentari per 70 famiglie

Non si sa se e quando le sagre potranno tornare ad allietare gli aretini. Nel frattempo gli organizzatori - insieme a cittadini e associazioni - non sono rimasti con le mani in mano e hanno distribuito 39 quintali di prodotti di prima necessità

Le sagre paesane? Chissà quando si potranno fare di nuovo. Ma se gli aretini per lungo tempo non potranno tornare negli stand e nelle piste da ballo, le feste paesane del territorio non demordono e si muovono per raggiungere chi ne ha più bisogno, in virtù della vocazione incline al sociale che hanno. La voglia di aiutare e di impegnarsi per il prossimo non è venuta meno. E così negli scorsi giorni è stata promossa una raccolta fondi tra le varie associazioni: con i soldi raccolti sono stati acquistati ben 140 pacchi alimentari per 70 famiglie del comune di Arezzo. 

"Avevamo voglia di dare il nostro contributo perché, se da una parte è vero che questa emergenza è anzitutto sanitaria, e dottori e infermieri sono la nostra prima linea, non si può negare che le difficoltà economiche stanno mettendo a repentaglio la serenità delle famiglie" spiega Flavio Sisi, presidente del Comitato Sagre e promotore dell'iniziativa.

Cibo, sapone, prodotti per la casa e anche un uovo di cioccolato per ogni bimbo sono stati sistemati sui pacchi  che sono stati consegnati tra giovedì e venerdì. Tremila euro raccolti e 39 quintali di merce acquistata.

Pacchi alimentari donati da sagre e associazioni

"Abbiamo contattato gli assistenti sociali del comune e della Asl - spiega Sisi - chiedendo consiglio su come muoversi. Sono stati loro, con grande sensibilità e professionalità, a indicarci le famiglie che in questo momento avevano bisogno di un supporto". 

Anziani soli, ma anche nuclei familiari con tre o quattro bambini. Persone che di fronte all'emergenza sanitaria si sono trovati in una situazione inaspettata e sicuramente difficile. 

"Alla consegna hanno provveduto i volontari della Racchetta: pur essendo subissati di impegni, in questi giorni di lotta al Covid, hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo e si sono dati da fare mettendo a disposizione anche i mezzi. Perché ogni pacco aveva un peso che oscillava dai 55 ai 60 chili e per consegnare tutto è stato necessare un pic-up". 

Se il Coronavirus ha spento la musica delle sagre, non è però riuscito a sopire la voglia di darsi da fare per gli altri che dimostrano sempre gli organizzatori. 

"Da sempre abbiamo pensato agli altri - dice Sisi - e sono davvero orgoglioso della risposta che tutti quanti hanno dato. Alcuni davvero con molto entusiasmo. Non credo che sia finita qui, ci saranno anche altre iniziative. Nel frattempo vorrei dire a chi è in difficoltà di non nascondersi e di non aver paura di chiedere auto. Non è il momento di vergognarsi, c'è un'emergenza da affrontare". 

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