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Ristoranti orientali di Arezzo vuoti e Coronavirus fobia. Sakura: "Il nostro cibo non viene dalla Cina"

Intanto i consiglieri Francesco Romizi e Angelo Rossi hanno postato foto all'interno di locali cinesi in segno di solidarietà

Da quando il nuovo coronavirus si è diffuso il mondo della ristorazione orientale (cinese in particolare) avrebbe subito un calo delle prenotazioni che ha costretto i proprietari di alcuni locali della città e provincia a tranquillizzare tramite i social i clienti, sottolineando sia la provenienza dei prodotti che il buono stato di salute dei dipendenti. Tra questi c'è il ristorante Sakura di via Madonna del Prato che attraverso un post specifica:

"Tutto lo staff di Sakura è profondamente dispiaciuto per l'emergenza sanitaria che sta colpendo la Cina in questi giorni. Ci teniamo però a precisare che tutti i nostri dipendenti sono residenti in Italia da molti anni e negli ultimi mesi nessuno del nostro staff ha soggiornato in Cina. Ci teniamo anche a sottolineare che tutti i nostri fornitori (di pesce, carne, verdure ecc..) sono tutti italiani. La sicurezza dei nostri dipendenti dei nostri clienti è sempre una nostra priorità e il nostro ristorante segue alla lettera le disposizioni normative e sanitarie italiane".

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Il locale attraverso i social, in seguito al calo delle prenotazioni, ha voluto ribadire come la loro sia un'attività sicura scevra da ogni possibile collegamento con focolai di nuovo coronavirus.

"Ho deciso di fare questo post - dice Alex, proprietario di più locali tra Arezzo e provincia - per tranquillizzare i clienti e per fare chiarezza. Abbiamo avuto un calo notevole di clienti nelle ultime settimane, ma secondo me non c'entra niente il razzismo, quello è un messaggio sbagliato. Adesso le persone hanno paura. Noi siamo le prime vittime di questa ondata del virus, nelle prossime settimane farò un video e ci metterò la faccia per ringraziare chi continua a darci fiducia".

Un altro titolare, di un altro locale, ha voluto elencare anche i paesi di provenienza dei vari piatti elencati nel menù.

"Gentile cliente, le vogliamo precisare che per il famoso virus proveneniente dalla Cina, io da titolare vi assicuro che non c'è nessun pericolo. I nostri prodotti sono italiani al 100% e i miei dipendenti sono anni che non tornano nel proprio paese. Ci dispiace molto per tutti, ma dispiace più per il nostro paese che sta combattendo contro questo virus. In più diamo un ripasso di geografia dei nostri prodotti: Italia, Giappone, Norvegia e mari del nord, Spagna e Brasile".

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Per dimostrare vicinanza e solidarietà al mondo cinese di Arezzo, i consiglieri comunali Francesco Romizi e Angelo Rossi, hanno postato sui loro profili facebook due foto mentre sono a pranzo in due ristoranti asiatici della città.

"Contro il virus dell'ignoranza - scrive Romizi - abbiamo deciso di fare un pranzo di vicinanza e solidarietà con i commercianti e i cittadini cinesi". 

"Tutti i ristoranti cinesi in Italia - posta su facebook Rossi - stanno registrando perdite dell'80% per una psicosi di massa e una discriminazione  priva di senso".

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