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"Restate a casa, veniamo noi", l'appello dei volontari della Misericordia

Camper sanitario, ambulanza d'emergenza dedicata, spesa e farmaci a domicilio: c'è di tutto ormai tra i servizi alla comunità contro il coronavirus. Anche per permettere a tutti di restare in casa. Per questo dai volontari della Misericordia parte l'appello: state a casa!

Sono tanti i servizi messi in campo dal mondo del volontariato in questi tempi in cui tutto si deve adeguare all'emergenza coronavirus. Molti di questi sono al domicilio dei cittadini che così possono più facilmente rispettare l'indicazione di restare a casa. Tra questi la Misericordia di Arezzo che opera in svariati fronti.

In pochi giorni abbiamo messo in campo – e già da subito sono entrati a pieno regime di funzionamento – tre servizi rivelatisi essenziali, naturalmente in stretta collaborazione con ASL, Comune e spesso con altre associazioni che come noi si stanno facendo carico di portare aiuto o almeno sollievo alla popolazione. 

L’ambulatorio mobile, che ha condotto infermieri ASL a eseguire ormai tantissimi test-tamponi a domicilio, in tutta la provincia di Arezzo (abbiamo toccato perfino un massimale di 37 tamponi in sole 12 ore). 

L’ambulanza d’emergenza dedicata, sigla radio “Romeo-Covid19”, cioè con tutti gli equipaggiamenti, il personale e le predisposizioni di bio-sicurezza varie in configurazione anti-infettivologica, per la mobilizzazione urgente di pazienti COVID-19 soprattutto intra- e inter-ospedaliera o per ricoveri di casi particolarmente sospetti (che va ad aggiungersi ai normali turni di copertura dell’emergenza territoriale, garantita come sempre, senza cioè che ne sia stata distolta alcuna risorsa a causa dell’emergenza coronavirus!).

Infine, ma non meno importante, il Progetto persone fragili, concepito per portare generi di prima necessità, farmaci ecc a persone in situazioni di particolari bisogni, non altrimenti risolvibili. Veniamo per questo molto spesso ringraziati, ma nessuno di noi lo fa per qualcosa, neppure per un ringraziamento, sebbene sia molto bello riceverlo: lo facciamo perché ci fa stare bene farlo. 

Come potete aiutarli?

Stando in casa. Non uscendo per nessuna ragione che non sia strettamente indispensabile e indifferibile. Ppossiamo/dobbiamo perciò ribadire a buon titolo che la maggior fonte di rischio contagio in questo periodo consiste nella fuoriuscita dalle abitazioni, nella gente che continua a starsene in giro, in quella che utilizza ogni scusante per quell’oretta fuori casa: e non importa se è andata a far spesa nel supermarket dall’altra parte della città quando ne aveva uno sotto casa aperto; non importa se si trattava della decima volta che il cane aveva il suo bisognino da fare; non importa se ognuno della famiglia era già uscito e aveva già fatto la spesa; non importa nemmeno se pare insensato portare all’autolavaggio la macchina proprio adesso che non puoi usarla. Ve lo chiediamo perciò con lo stesso “cuore in mano” con cui veniamo volentieri noi da voi: non uscite. Restate in casa. E fatelo non (solo) come osservanza dell’obbligo imposto, bensì (soprattutto) perché sia una scelta responsabile.

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