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Così gli ospedali privati offrono posti letto contro il Coronavirus. Il caso del Centro Chirurgico Toscano

Due posti di terapia intensiva, due di sub intensiva e 10 ordinari: come si è mossa la clinica aretina

Disponibilità piena verso la Regione per l’utilizzo dei posti di terapia intensiva e sub intensiva oltre che di quelli dedicati alla medicina
interna. La rete degli ospedali di diritto privato presente in Italia è parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale. E fornisce il suo pieno e deciso contributo per in una fase di emergenza come quella che stiamo vivendo per il diffondersi del Coronavirus. Ecco quindi che l’Associazione Ospedalità Privata (Aiop) della Toscana dimostra grande senso di collaborazione e operatività, offrendo il proprio contributo nel fronteggiare l’emergenza, un compito portato avanti con competenza e professionalità dalla Regione Toscana.
Sono complessivamente 122 i posti letto resi disponibili nelle varie strutture toscane associate all’Aiop e tra questi c'è anche una struttura aretina.  Si tratta del Centro Chirurgico Toscano che mette a disposizione due dei nove posti di terapia intensiva. Di questi 4 sono messi a disposzione dall'Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza (Ifca) di Firenze,  3 al Santa Rita Hospital di Montecatini Terme.  
Sono invece 11 sono i posti letto di terapia sub intensiva messi a disposizione di cui 4 Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza (Ifca) di
Firenze, 2 dal San Camillo Hospital di Forte dei Marmi e 5 dal Centro Chirurgico Toscano di Arezzo.

Infine, ben 102 i posti ordinari di ricovero messi a disposizione e così suddivisi: 12 Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza (Ifca) di
Firenze, 10 Centro Chirurgico Toscano di Arezzo, 10 al Frate Sole srl di Figline-Incisa (Firenze), 18 al Maria Beatrice Hospital di Firenze,
32 al San Camillo Hospital di Forte dei Marmi e alla Clinica Barbantini di Lucca, 20 Villa Cherubini a Firenze. A questo va aggiunto la
disponibilità di sale operatorie per le emergenze.

La disponibilità in modo concreto di Aiop Toscana è stata formalizzata al presidente dottor Paolo Spolaore in una comunicazione ufficiale
indirizzata al presidente della Regione Enrico Rossi e all’assessore alla sanità Stefania Saccardi.

“Una disponibilità – spiega Spolaore – che garantiamo convintamente, insieme all’apprezzamento su come la Regione Toscana stia affrontando questi giorni così difficili di piena emergenza. La volontà di offrire il nostro contributo è totale e rientra nell’ottica di aiutare chi ha bisogno”.

AIOP Toscana ha anche indicato come partecipante al tavolo dell’unità di crisi sull’emergenza coronavirus il dottor Francesco Matera, vice
presidente regionale toscano.

“Ci auguriamo che la situazione possa registrare un miglioramento il prima possibile – sottolinea Paolo Spolaore – confidando nella professionalità e capacità che la Regione Toscana sta manifestando in questa fase di emergenza acuta causata dal Covid 19”. 

Per una maggiore efficacia dell’intervento di cura è auspicabile che si registri una linea comune di direttive e di operatività sull’intero territorio toscano da parte di tutti i soggetti in campo. La decisione a livello toscano arriva dopo la comunicazione a livello nazionale dell’Aiop che si è messa a disposizione del Ministro della Salute Roberto Speranza e del capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli. Aiop e le strutture ad essa associate in questo modo vogliono dimostrare non solo la loro efficacia ed efficienza ma, soprattutto, l’attenzione, la serietà e la piena consapevolezza con la quale assolvono al loro ruolo di componente del  Servizio Sanitario Nazionale.

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