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Coronavirus, così i pazienti ricoverati comunicano con le famiglie: "In terapia intensiva parenti contattati dai sanitari"

Ecco la situazione negli ospedali, sia Covid che No Covid, dell'Azienda Sanitaria Toscana Sud Est

I pazienti ricoverati negli ospedali Covid non possono ricevere visite, perché nessuno, oltre al personale sanitario dedicato, può accedere alla “bolla covid”. Queste le indicazioni ministeriali con valore nazionale. 
Per questo la Asl Toscana sud est ha attivato delle nuove modalità di comunicazione per fornire costantemente informazioni sul quadro di salute dei ricoverati ai loro familiari. 
Mentre i contatti tra i degenti dei reparti Covid (tranne che quelli della Terapia Intensiva) e i propri cari è possibile perché è consentito l'uso del proprio cellulare, l'Azienda è intervenuta per garantire invece continuità nella relazione dialogica tra medici e parenti più stretti. 

Al San Donato di Arezzo, i sanitari della Terapia Intensiva contattano personalmente i parenti stretti dei pazienti, non essendo un numero elevato fortunatamente. Nelle Malattie Infettive invece i familiari possono chiamare direttamente il reparto e chiedere di poter parlare e consultarsi con un medico. In questo modo l'Azienda si assicura che i parenti siano a conoscenza di quanto accade anche se non possono vederlo con i propri occhi. E' un modo per rassicurarli, per quanto possibile, e per offrire loro un servizio di riferimento a cui rivolgersi per domande sui propri cari e sollevarli da quella terribile sensazione di non ricevere aggiornamenti e di non sapere come ottenerli. 


Ospedali No Covid

Negli altri 11 stabilimenti ospedalieri della Sud Est che sono “No Covid”, i ricoverati possono ricevere visite ma con regole diverse. 
Nella maggior parte degli ospedali  infatti, nel pieno rispetto dei percorsi di sicurezza e delle misure precauzionali previste, l'accesso è consentito a un solo familiare per degente, con fasce orarie ridotte.
I alcuni ospedali nessun visitatore può entrare, con eccezione per  i degenti gravi: in questo caso, previa autorizzazione del responsabile del reparto, è consentita la visita di un unico familiare.
Resta fermo l'obbligo di accedere alle strutture dall'unico ingresso accessibile, passando dal check point, uno alla volta rispettando la distanza di sicurezza, per gli opportuni controlli della temperatura e distribuzione di mascherine, quando necessario. 
Anche per le residenze assistenziali, l'Azienda si è già attivata, acquistando 100 tablet per gli ospiti delle strutture residenziali della Sud Est grazie ai quali, e con il supporto degli operatori, possono tenersi in contatto con i propri cari, sfruttando le potenzialità di connessione audio/video della tecnologia, in questo momento quanto mai utile per sentirsi meno distanti. A tale proposito, l'Azienda ha lanciato nei giorni scorsi una proposta ai cittadini e alle aziende che avessero la disponibilità di donare tablet per le residenze sanitarie. Gli interessati possono compilare il modulo che si trova al seguente link del sito aziendale Asl https://www.uslsudest.toscana.it/coronavirus-le-f-a-q/fare-una-donazione-all-azienda-usl-toscana-sud-estal.

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