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Nuovo contratto tra Regione e Trenitalia, pendolari: "Non risolve i nostri problemi"

L'accordo tra amministrazione regionale e gestore sarà firmato entro il mese di novembre e definirà ogni singolo aspetto del trasporto pubblico locale via ferro

La preoccupazione è che da dicembre "gli inchini" aumentino e il viaggio verso casa, o verso l’ufficio, si trasformi in un'odissea.

Sono i comitati del pendolari di Arezzo, Valdichiana e Valdarno a portare allo scoperto i forti dubbi riguardanti i contenuti del prossimo contratto di servizio tra Regione Toscana e Trenitalia. Un documento la cui l'ufficialità verrà sancita entro il mese di novembre quando le parti si troveranno per siglare l’accordo per i prossimi 15 anni.

Ma facciamo un passo indietro, partiamo dalle basi.

Che cosa è il contratto di servizio?

Le Regioni, titolari del servizio di traposto pubblico locale (tpl), stipulano accordi con soggetti, aziende e realtà imprenditoriali in grado di garantire personale e mezzi per la sostenibilità dei collegamenti via gomma e, in questo caso, via ferro. Un'intesa attraverso la quale viene definito ogni dettaglio nella tutela di entrambe le parti che stipulano la convenzione.
Il committente, ovvero la Regione, ha il dovere di stabilire quantità del servizio, parametri di qualità, puntualità e regolarità (tali parametri devono essere garantiti per non incorrere in sanzioni), le tariffe (prezzo dei biglietti e degli abbonamenti), gli orari, la frequenza, i tipi di treni, il numero di carrozze, le stazioni servite, il numero di fermate, le biglietterie ed altro ancora. Il fornitore, Trenitalia, riceve in cambio un corrispettivo ed è a sua volta tenuto a offrire quanto richiesto anche se, ad esempio, le Regioni possono contribuire a migliorare il servizio investendo risorse proprie nel rinnovo del parco mezzi.
Il documento difficilmente ha una durata breve. Per la sua complessità una volta sottoscritto durerà per più anni con l'obiettivo di creare un servizio efficace e puntuale.

Ma è sempre così?

2019/2020 - Lo scetticismo dei pendolari

Negli scorsi giorni l'assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, ha incontrato i vari comitati dei pendolari dell'Aretino (e non). Sul tavolo la questione riguardante lo sviluppo del trasporto via ferro in tutto il territorio toscano. Un faccia a faccia atteso che però non ha avuto un lieto epilogo. Almeno non per i pendolari.

"Probabilmente - scrivono i comitati - ci saranno dei miglioramenti per gli utenti delle altre tratte ferroviarie, soprattutto quelle non elettrificate, ma poco per i pendolari della linea aretina. Possiamo sperare in qualche treno Rock fra 2 o 3 anni, e 6 treni dalla potenzialità di 200 chilometri orari dal 2023, ma in entrambi i casi non saranno materiale per i treni interregionali di altre regioni".

Le ansie maggiori restano quelle legate agli inchini ossia, alle precedenze date ai treni alta velocità e agli inevitabili ritardi sulla tabella di marcia dei regionali.

"I problemi degli inchini alle Frecce e Italo lungo la Direttissima rimangono - spiegano ancora i comitati - anzi, a dicembre con l’entrata in vigore del nuovo orario e la possibile introduzione di ulteriori treni ad alta velocità, sono destinati a peggiorare. Anche la puntualità potrebbe acutizzarsi anche se, la Regione prevede nel nuovo contratto un innalzamento della soglia del cosiddetto "indice mensile di affidabilità".

Tutto qui? Neanche per sogno.

“I problemi dei pendolari aretini e valdarnesi sono destinati a rimanere tali - spiegano ancora - dal sovraffollamento ai ritardi poco o nulla cambierà. L'unica nota positiva è stato l'annuncio di un tavolo tecnico fra Toscana, Umbria e Lazio, per affrontare le criticità riguardanti i convogli per Roma e Foligno che percorrono la Direttissima e sono molto usati dai pendolari. Il punto però è che questo gruppo non è stato ancora ufficializzato e non trova corrispondenza nel contratto di servizio. Resta solo una dichiarazione di intenti e chissà se sarà garantita nel tempo. Secondo la Regione il contratto di servizio proposto a Trenitalia è più avanzato rispetto agli accordi firmati da altre realtà regionali. Ma per noi, pendolari della linea aretina, non risolve i problemi quotidiani".

L'incontro tra pendolari e assessore si è concluso con l'impegno di Ceccarelli di scrivere al ministro Paola De Micheli per affrontare i problemi legati alla Direttissima e al trasporto pubblico locale via ferro.

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