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Contagi Covid: Arezzo tra le 20 province più colpite d'Italia. I dati dell'Istituto superiore di sanità

Cinque regioni, tra cui la Toscana, rischiano il passaggio alla zona arancione da quella gialla

861 Covid positivi ogni 100mila abitanti fra il 21 ottobre e il 4 novembre. Sono queste le cifre che, secondo quanto elaborato dal Fatto Quotidiano sulla base dei dati forniti dall’Istituto superiore di sanità, riguardano la provincia di Arezzo. Una cifra importante che pone il territorio all’undicesimo posto della graduatoria nazionale. Peggio, in Toscana, fa solo Prato dove il numero dei contagi per 100mila abitanti è di 1.046. Seguono Firenze con 847, Pisa 839 e Pistoia con 816. Ad impressionare è la scalata compiuta dalla provincia aretina che, in 15 giorni è balzata dalla 20esima (dati 15-29 ottobre) posizione all’undicesima.

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Fonte: Il Fatto Quotidiano

Le regioni che rischiano di finire in zona arancione

Così come riportato da Today.it, oggi si riunisce la cabina di regia per l'emergenza e si attendono quindi nelle successive 24 ore le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza: cinque regioni sotto la lente di ingrandimento (Liguria, Campania, Veneto, Toscana e Umbria) e la provincia autonoma di Bolzano. Queste rischiano il passaggio alla zona arancione da quella gialla. 

Quali regioni rischiano di finire in zona arancione

Le regioni sopra soglia sono tante: Emilia-Romagna (45% nei reparti ordinari e 31% nelle rianimazioni), Lombardia (69% e 49%) Marche (47% e 37%), Piemonte (93% e 46%), Alto Adige (98% e 55%), Trentino (44% e 33%), Umbria (49% e 51%), Valle d’Aosta (89% e 43%). Il Lazio nei reparti ordinari è al 44%, la Puglia al 30% nelle terapie intensive. Poi c'è la Campania, dove l'Rt scoppia in alcune province come Napoli, Caserta, Avellino, Benevento e Caserta. Anche la Toscana ha cinque province fra le più colpite in Italia. Ma i lockdown territoriali, ha spiegato ieri il ministro Speranza, competono ai governatori e non al ministero. Che può di suo chiudere soltanto le regioni.

Cosa cambia da zona gialla a zona arancione

Nella zona gialla sono "consentiti gli spostamenti anche fuori Regione, purché le Regioni accanto siano nella stessa zona rischio moderato. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi". 

La capienza dei mezzi pubblici è dimezzata al 50% e musei, mostre, corner per giochi e bingo (in bar e tabaccherie) sono chiusi. Nella zona gialla e nella zona arancione "i centri commerciali (sono) chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno" e c'è la "didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media"; oltre a questo:

  • nella zona arancione è "vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute";
  • nelle zone arancioni e rosse  "bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie" sono "chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio";
  • sempre nelle zone arancioni e rosse i negozi sono "chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali;
  • anche i mercati sono "chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari”.

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