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Consorzio di Bonifica: il bilancio 2015. Oltre 11 milioni di euro investiti in lavori e progetti

Il presidente Paolo Tamburini: «Si andrà a rideterminare il quantum che il consorziato deve al Consorzio. Con questa novità, i Consorzi sono adesso schierati sulla stessa linea e anche le città, Firenze in parte e Siena tutta, dovranno contribuire...

Il presidente Paolo Tamburini: «Si andrà a rideterminare il quantum che il consorziato deve al Consorzio. Con questa novità, i Consorzi sono adesso schierati sulla stessa linea e anche le città, Firenze in parte e Siena tutta, dovranno contribuire al pari di Arezzo. Si tratta di uno strumento di grande rilievo»

Oltre 11 milioni di euro di lavori e di progetti in corso di finanziamento per la manutenzione ordinaria e straordinaria. È la cifra complessiva dei lavori eseguito dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno nel corso del 2015 per la tutela del territorio e la sua salvaguardia dal rischio idrogeologico. Il numero maggiore per consistenza economica, di lavori sono stati eseguiti ad Arezzo e provincia, 3,27 milioni di euro, 2,4 milioni di manutenzione ordinaria, di cui 150mila per le opere in seconda gestione finanziate dalla Regione per il Canale Maestro della Chiana e circa 870mila straordinaria, a cui si sommano 250mila euro di lavori in amministrazione diretta. Sempre ad Arezzo e provincia sono in corso di finanziamento lavori straordinari per 2,8 milioni e 700mila ordinari. Negli altri territori, nel Casentino sono stati svolti interventi per 2,1 milioni di euro, nella Valdichiana senese sono stati effettuati lavori per 1,7milioni, mentre nel Valdarno gli interventi sono stati 3,2 milioni e 635mila quelli in Valtiberina.

Lavori in progettazione. Tra i lavori da evidenziare quelli da svolgere nell'area di via Romana ad Arezzo. Si tratta di interventi per 750mila euro per la mitigazione del rischio idraulico connesso al reticolo di acque della zona. Un intervento che prevede, oltre alla sistemazione di alvei e di sponde, anche l'abbattimento e il rifacimento del sottopasso di via Salvadori, oggi con una luce del tutto insufficiente. Ma ci sono anche le opere nel tratto terminale della reglia dei mulini in località Cappella Brocchi (100mila euro), la sistemazione del rio Valtina (1 milione e 750mila euro per il primo e secondo stralcio dei lavori). Non da meno sono gli interventi sull’Arno dentro il comune di San Giovanni per la messa in sicurezza del paese per un importo di circa 2,5 milioni e per i quali siamo al progetto preliminare. In Casentino ci sono i lavori di consolidamento della briglia sul torrente Corsalone in località Ponte Rosso nel Comune di Bibbiena (Ar) per 300mila euro e i 450mila euro per il rifacimento del ponte e delle difese di sponda sul torrente Zenna a Capolona e Castel Focognano. A questi si sommano i 38mila euro per la sistemazione idraulico forestale del fosso Rignano a Casamicciola nel Comune di Bibbiena e gli 11mila euro per la sistemazione delle sponde del torrente Pillozze nel Comune di Pratovecchio Stia. Nella Valtiberina di particolare importanza sono i lavori per la realizzazione di muri di contenimento, barriere paramassi e rete metallica (1° stralcio) nel Comune di Sansepolcro, interventi che sono costati 350mila euro. Nella Valdichiana senese ammontano a 320mila euro gli interventi di adeguamento degli argini del torrente Salcheto nel Comune di Montepulciano, e a 98mila euro gli interventi sul torrente Salarco e affluenti, sempre nel Comune di Montepulciano (Si). A questi vanno aggiunti i lavori eseguiti sul Canale Maestro della Chiana.

Le casse di espansione, Arezzo al sicuro. Nell’aprile scorso sono state inaugurate le 4 casse di espansione del torrente Castro nel tratto che va da Molinelli a Staggiano. Si tratta di invasi in grado di contenere 104 mila metri cubi di acqua con un investimento di 3 milioni e mezzo. Grazie a questa opera saranno ridotte le aree allagate dell’area urbana e sub urbana. Quello delle casse di espansione è uno degli interventi più significativi ai fini della sicurezza dal rischio idrogeologico per tutta la città di Arezzo. Grazie a questa opera infatti, la città vede ridotto l’impatto conseguente ad eventi alluvionali, come quello del 1934, durante il quale fu inondata una vasta area del centro abitato. Il Consorzio da luglio ha preso in carico le casse iniziando le opere di manutenzione della struttura tecnico-meccanica sia delle arginature e delle sponde limitrofe puntando così anche alla usufruibilità di questa area da parte dei cittadini con un'area a verde e una pista ciclabile.

La novità del Piano di Classifica. Per il 2016 la vera novità è il nuovo Piano di Classifica. Come spiega il presidente del Consorzio, Paolo Tamburini: «Si andrà a rideterminare il quantum che il consorziato deve al Consorzio. Con questa novità, i Consorzi sono adesso schierati sulla stessa linea, ci sono obiettivi uguali per tutti. Una novità con la quale anche le città, Firenze in parte e Siena tutta, dovranno contribuire al pari di Arezzo. Si tratta di uno strumento di grande rilievo».

Gli interventi per il 2016. Nell'anno che sta per arrivare, il Consorzio ha in programma un corposo Piano di Attività su tutti i territorio di competenza per opere strettamente legate la nuovo Piano di classifica che rappresenta la vera novità del 2016. Sarà, infatti, il nuovo piano di classifica sul quale in base alle singole esigenze andranno incentrati e proposti gli interventi di manutenzione ordinaria su tutto il comprensorio e di conseguenza anche il relativo contributo consortile. Con questa novità il Consorzio di Bonifica torna ad avere un approccio di tipo sussidiaristico nei confronti dei cittadini rispetto al passato. La Toscana e la Lombardia sono le uniche due regioni ad aver recepito questo nuovo strumento.

Nel 2016 si inizierà anche a parlare in termini di gestione associata. «Ci attiviamo come Consorzio - conclude il presidente Tamburini - per arrivare alla gestione associata, a cominciare dalla gestione del contenzioso, della comunicazione per arrivare all'amministrazione. Saranno istituite commissioni per unificare le attività in modo che le conseguenti economie di scala portino sia ad un risparmio per il Consorzio e per il contribuente e sia ad una gestione più fluida».

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