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Confcommercio: "La ricetta della Città di Natale deve diventare il nostro modus operandi"

“Adottiamo la ricetta della Città di Natale per i prossimi eventi di Arezzo”. L’invito viene dalla Confcommercio aretina, che a margine delle iniziative organizzate a dicembre, propone di applicare al calendario 2016 la stessa metodologia, fatta...

“Adottiamo la ricetta della Città di Natale per i prossimi eventi di Arezzo”. L’invito viene dalla Confcommercio aretina, che a margine delle iniziative organizzate a dicembre, propone di applicare al calendario 2016 la stessa metodologia, fatta di collaborazione tra Amministrazione, associazioni ed imprese, ma soprattutto supportata da adeguate strategie di comunicazione.

“Che la Città di Natale ad Arezzo sia un successo è sotto gli occhi di tutti”, spiega la vicedirettrice della Confcommercio Catiuscia Fei, “le animazioni messe in campo con il coordinamento del Comune sono riuscite a richiamare pubblico anche da fuori. Ma il vero “miracolo”, se così possiamo chiamarlo, è che hanno infuso una iniezione di serenità in una città fiaccata e ferita dalle recenti vicende della “sua” banca. Se ne sono accorte le tante imprese che si sono spontaneamente proposte come sponsor. Se ne sono accorti anche i negozi, che in alcuni casi hanno emesso alcuni scontrini in più dello scorso anno, grazie all’afflusso dei visitatori da fuori”.

“Perché, allora, non mettiamo a punto per ogni occasione una procedura che si ispiri al metodo di lavoro utilizzato ora?”, si chiede la Fei, “basterebbe condividere la programmazione degli eventi pubblici e privati e, soprattutto, impostare strategie di comunicazione coordinate, che nel complesso potenzino e pubblicizzino l’offerta della nostra città”.

Secondo la Confcommercio, un metodo del genere potrebbe essere applicato con successo anche alla Fiera Antiquaria. “A patto di rispettare i tempi lunghi della programmazione turistica, che va fatta con mesi di anticipo. Dobbiamo smettere di lasciare al caso le sorti del turismo aretino”, prosegue la vicedirettrice dell’organizzazione di categoria, “e non si può parlare di Fiera solo quando fa comodo per regolare i conti nella bagarre politica, come è avvenuto a dicembre con la levata di scudi contro le iniziative di Natale. Adesso, quegli estimatori della Fiera che si battevano per difenderla da nemici fittizi dove sono finiti? Hanno pensato a come sostenere le edizioni a venire?”.

“Meno polemiche e più lavoro fattivo dietro le quinte gioverebbero alla nostra città, che ora più che mai ha bisogno di richiamare persone da fuori per uscire dalla gabbia dell’impasse economico in cui si trova”, sostiene la Fei, “investire nel turismo come motore di sviluppo economico, e non solo come fattore culturale, è la via per salvare tante imprese e garantire occupazione ai nostri giovani”.

“Confidiamo che il nuovo anno porti consiglio”, conclude Catiuscia Fei, “la nostra associazione è disponibile a collaborare mettendo ancora una volta al servizio della città i suoi professionisti e, in particolare, la rete di imprenditori del territorio che potrebbero servire –e bene- allo scopo”.

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