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Confartigianato: "La Due Mari è un'opera essenziale, ma serve più tempo per le osservazioni"

I dirigenti di Confartigianato Arezzo Fabbroni e Piervenanzi "Maggiore tutela per imprese e cittadini". È la prima associazione di categoria che prende posizione pubblicamente

“Da decenni attendiamo un'opera essenziale per lo sviluppo del nostro territorio, per questo accogliamo con favore il fatto che si siano finalmente accesi i motori per la costruzione di un tratto strategico della Due Mari”.

I dirigenti di Confartigianato Leonardo Fabbroni (presidente Area Aretina) e Fabrizio Piervenanzi (presidente Comitato Intercomunale Arezzo Castiglion Fibocchi) non hanno dubbi sull'utilità dell'opera, ma chiedono maggiore chiarezza e una riflessione attenta sulla tematica degli espropri. La prima associazione di categoria a prendere posizione sulle ricadute nel territorio del tratto aretino della Due Mari e delle opere di viabilità colllegate è appunto Confartigianato. 

“Poche settimane fa – spiegano – cittadini ed imprese sono venuti a conoscenza degli espropri a loro danno senza che gli venisse notificato alcunché. Unico modo per conoscere lo stato delle cose è la lettura del bando pubblicato dall’Anas o leggere l’albo pretorio del Comune di Arezzo.”

“Vogliamo essere positivi e ipotizzare comunque che cittadini e imprese fossero riusciti ad informarsi sull’opera; sorge però il problema che i tempi a disposizione per presentare le osservazioni risultano molto stringenti: poco più di un mese. – sottolineano i due dirigenti di Confartigianato – tempo irrisorio per la lettura, la comprensione e le eventuali controproposte dei diretti interessati”

“Ridurre i tempi per le osservazioni e non dare modo ai cittadini ed imprese di potersi organizzare fa pensare che la stessa amministrazione non si aspetti osservazioni o ci sia poca volontà nell’esaminarle” - proseguono Fabbroni e Piervenanzi – “d’altro canto il dubbio sorge spontaneo anche perché le stesse carte da cui potrebbero nascere le osservazioni sembrano documenti ancora non scaricabili o introvabili”.

Lo stesso caso di Via Salvadori è palese. “I dubbi nascono proprio perché chi conosce la città ha capito che un cavalcavia largo 7 metri difficilmente potrà terminare in un piccolo sottopasso. Quindi seppure del progetto se ne parli da oltre 10 anni, durante questo periodo la città, le esigenze e la morfologia delle aree interessate hanno subito un cambiamento più o meno importante del quale ne va tenuto conto.”

“Imprese e cittadini, attraverso i propri tecnici -spiegano i dirigenti di Confartigianato - hanno provato a contattare pressoché tutti gli uffici regionali e nazionali di Anas non riuscendo ad avere risposte e documenti sui quali possano essere effettuate riflessioni ed approfondimenti e quindi osservazioni particolareggiate. In sostanza nessuno degli espropriati è in grado di determinare con precisione la portata dell'esproprio in termini di localizzazione ma solo di quantità”, commentano Fabbroni e Piervenanzi.

“Siamo di fronte a una situazione che non solo non consentirà ad imprese e cittadini di poter formulare con contezza le proprie osservazioni, ma potrà essere persa un'occasione per realizzare in modo efficace e con il minor impatto negativo possibile un'infrastruttura della quale abbiamo assoluto bisogno. Dopo decine di anni persi, un mese in più con documenti precisi per un'ultima attenta analisi, non saranno un problema ma solo un'opportunità e probabilmente un risparmio di costi per l'intera collettività. Per questo riteniamo indispensabile, per non ledere i più elementari diritti, che sia sospeso il termine di presentazione delle osservazioni che dovrà essere conteggiato solo dal momento in cui i documenti particolareggiati saranno a disposizione per essere visionati.”

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