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Mense scolastiche, il Comitato: "Tante segnalazioni, il cuore del problema è il menù". Lettera all'assessore

Dopo una serie di segnalazioni dei genitori che hanno figli che usufruiscono della mensa scolastica del Comune di Arezzo il comitato ha scritto a Lucia Tanti che ha tra le sue deleghe anche quella della scuola

Lettera del comitato 'Giù le mani dalle mense' all'amministrazione comunale. La pandemia, secondo le segnalazioni raccolte dal comitato, avrebbe contribuito a creare condizioni peggiori nel sistema della ristorazione scolastica. Il Comitato, che nel corso del 2019 aveva preso parte ai tavoli tecnici del Comune, pone una serie di domande al vicesindaco Tanti, che ha la delega alla scuola, e spiega di non aver finora trovato risposta.

"Moltissime sono state le segnalazioni sul cibo servito ai bambini sollevate singolarmente dai genitori (e non solo)" scrivono i rappresentanti del Comitato che aggiungono "siamo tutti consapevoli delle difficoltà che in questo periodo si incontrano in ogni settore, nessuno escluso. Ed infatti è vero che, pur avendo maturato sin dall’inizio dubbi e paure sul servizio e sul cibo servito ai bambini delle scuole aretine, i genitori si sono mossi con estrema correttezza, chiedendo informazioni che non hanno mai ricevuto risposta."

Il comitato lamenta quindi mancanza di informazioni sul servizio e di risposte ai dubbi e alle segnalazioni dei cittadini.

"Dunque, è giunto il tempo di esigere e pretendere delle risposte soprattutto in un settore così determinate: la mensa e il cibo, e per utenti così importanti e fragili: i bambini da 1 a 10 anni. Le difficoltà della pandemia non possono inficiare sulla qualità di un servizio pubblico rilevante. In un momento così difficile l’informazione e la trasparenza devono essere al primo posto. Non si possono non dare informazioni, non si può aspettare che siano i genitori a fare domande."

Tra le cose che, gioco forza sono cambiate, c'è l'impossibilità dei sopralluoghi da parte dei genitori che sono stati eletti rappresentanti per la mensa: "Purtroppo i rappresentanti mensa, che prima della pandemia in maniera capillare eseguivano controlli sul cibo, sui locali e tutto quanto inerente il mondo “mensa”, per motivi di igiene e sicurezza non possono più accedere nelle scuole e di conseguenza non possono più svolgere la loro funzione. L’amministrazione comunale ed il gestore del servizio nel rispetto della legge dovrebbero incrementare i controlli e darne contezza ai genitori, ma soprattutto trovare soluzioni immediate ed efficienti per risolvere i molti problemi del servizio mensa."

E se l'osservatorio nazionale Food Insider ha giudicato negativamente il menu delle mense del Comune di Arezzo per il 2019, non sembra andare meglio in questo nuovo anno. Per il Comitato il cuore del problema è proprio questo.

"Non si capisce come mai il menu delle scuole pubblicato nel sito del comune sia solo settimanale e non di 5 settimane come è sempre stato. È necessaria più informazione e trasparenza, anche in considerazione del fatto che i rappresentanti ed i genitori non hanno accesso neppure alla scuola. Magari il menù potrebbe essere inviato per posta elettronica insieme ai bollettini. Il menù non è parlante non è trasparente. Non è indicata la natura e provenienza del cibo se biologico, a km 0, o congelato). Il menù non è quello che dovrebbe essere in vigore. La varietà delle pietanze è scarsissima. La pasta all’olio o in bianco viene servita più volte durante la settimana, così come i cibi surrogati: bastoncini di pesce e prosciutto cotto. I cibi conservati e congelati prevalgono. Vi è assenza totale di legumi, cerali e cereali integrali. Gli unici legumi serviti sono i piselli, oltretutto congelati. Non sono mai state servite zuppe, seppure il menù le preveda. Il cibo viene servito freddo, anche nelle scuole dove c’è la cucina interna. Il cibo è scarso."

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"È necessario che venga ripristinata quantomeno la qualità e varietà di cibi e, quindi, i menù concordati ed approvati dalla Asl prima della Pandemia. Prima di tutto per una questione di salute ed infine, anche per una questione economica: il costo del pasto è rimasto il medesimo pur essendo diminuita la quantità e qualità del cibo. Come Comitato “Giu le mani dalle mense” abbiamo scritto una lettera il 16 di settembre 2020, indirizzata all’Ufficio Scuola, rimasta senza alcuna risposta.

Nella lettera le domande del Comitato all'assessore Tanti

"Tutte le cucine presenti all’interno delle scuole del Comune sono aperte e attive? La distribuzione del cucinato e trasportato è la medesima dello scorso anno? Nelle scuole del Comune in cui è presente una cucina, il cibo offerto ai bambini e consumato in classe il giorno di rientro, è cucinato e preparato nella cucina medesima? Tutto il cibo servito nei vari plessi proviene da cucine interne alle scuole? Il menu è sempre lo stesso o è variato? Come si presenta il cibo offerto ai bambini in classe? (in un contenitore sigillato?, tutte le portate sono contemporaneamente presenti?) Dove viene confezionato? Il cibo sarà cotto e servito oppure cooked and chill? Perché le stoviglie non sono di porcellana, come sempre, ma di materiale usa e getta? A cosa è dovuto l’aumento del costo del pasto e come verrà impiegato? Come si svolgeranno le visite dei rappresentanti mensa? E’ stato stilato un protocollo di sicurezza? Possiamo avere un prontuario che sintetizzi tutte le modifiche rispetto agli anni precedenti?"

"Dopo il tavolo tecnico dell'anno scorso cercheremo di portare di nuovo l'attenzione dell'amministrazione sulla mensa scolastica - concludono i rappresentanti del Comitato - Pretendiamo, più informazione e trasparenza. Pretendiamo che venga ripristinato un menù di qualità con variazione ed alternanza degli alimenti. Pretendiamo che venga tutelata la salute dei bambini ed il loro diritto ad una sana e buona alimentazione e soprattutto che la pandemia non venga utilizzata quale scusante per diminuire la qualità ma anzi sia motivo per migliorare i servizi."

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