rotate-mobile
Attualità

Comanducci, mille idee per Arezzo: "Me le appunto sul telefono, un giorno forse serviranno. Tornare in politica? C'è tempo"

Intervista all'ex assessore ai grandi eventi: "La città del Natale ce la copiano tutti. E attrae un bel turismo che porta denari. Quest'anno dovrà convivere con la crisi energetica, ma non va inibita un'attività che produce ricchezza. All'Italia serve un governo di legislatura, Meloni dovrà avere il coraggio di essere anche impopolare. Con Gamurrini parlo spesso e so che una lista civica da sola non vincerà mai. Se dovessi rientrare sulla scena, non ripeterei il percorso del 2015"

Ex assessore al turismo e ai grandi eventi, alle attività produttive e alla digitalizzazione, Marcello Comanducci oggi fa l'imprenditore. Si occupa di tecnologie d'avanguardia, sua vecchia passione, ma alla città dedica ancora molte attenzioni. Uno, perché ci vive. Due, perché l'abito dell'amministratore pubblico, indossato nella prima giunta Ghinelli, non l'ha buttato via, soltanto riposto dentro l'armadio.

Tra poco più di un mese verrà inaugurata la città del Natale. La sente ancora come una sua creatura oppure no?

Confesso di sì. Era un impegno pesante, ogni giorno un problema da risolvere. Ma metterla in piedi è stata una soddisfazione, numericamente abbiamo fatto un boom incredibile. La gente viene ad Arezzo e poi ci torna, il turista è un influencer prezioso. Pensate a tutte le foto della città che vengono postate sui social. Diventano un veicolo pubblicitario che si espande ovunque.

L'intuizione di creare un cartellone di eventi di questo genere, per il periodo di Natale, a chi venne la prima volta?

A Confcommercio. Ma l'idea era limitata al mercato tirolese in piazza Grande. Le iniziative collaterali in centro sono state il vero motore del cambiamento: in poco tempo abbiamo sorpassato Montecatini, ravvivando un periodo che per Arezzo era disastroso in quanto a presenze. Oggi ci copiano in tutta Italia.

Però a molti questo turismo di massa non piace.

Non scherziamo. Per la città del Natale arrivano famiglie, bambini, un target molto appetito. E' un bel turismo che porta denari.

Una vecchia questione: ma il mercato tirolese che legame ha con Arezzo?

E' una domanda malposta. Il punto di partenza era un altro: come potevamo differenziarci rispetto al resto delle proposte natalizie? I prodotti tipici da soli non avrebbero portato gli stessi flussi. Il turista avrebbe dovuto trovare anche quelli ma non solo quelli. Per questo puntammo pure sul mercato della parte bassa di Corso Italia e sul villaggio al prato con operatori locali. Però ci serviva un brand importante, riconoscibile come il mercato tirolese. Non a caso Arezzo, adesso, è il punto di riferimento del turismo natalizio per larga parte del centro e del sud d'Italia.

immacolata-gente-gamurrini-comanducci-2

Quest'anno c'è un grande problema in più, la crisi energetica. Come conciliare il rincaro dei prezzi con lo sfarzo e le luci del Natale?

Credo che in Comune abbiano pensato a questo e troveranno degli accorgimenti. Però non possiamo pensare di inibire un'attività che produce ricchezza, altrimenti inneschiamo un circolo vizioso che fa solo danni. I tagli a mio parere vanno fatti altrove. Il vero interrogativo è se, di qui a un mese, le attività commerciali del centro saranno ancora tutte aperte.

Lei che pensa?

Che siamo dentro un sistema più grande di noi. Ma un paio di interventi, anche banali, mi aspettavo fossero già stati messi in atto dal governo nazionale. Per esempio il divieto di distacco delle utenze. Non è un paese civile quello che, davanti a una speculazione su beni essenziali, permette che ti tolgano gas e luce dopo 15 giorni. Se un'azienda chiude, non troverà mai i soldi per fare fronte alle uscite. E' un ricatto. E poi i fornitori dovrebbero avere l'obbligo di accettare dilazioni di pagamento almeno in 6 mensilità.

Parla anche per esperienza personale?

Sì. Le mie spese per le bollette sono salite da 3400 a circa 30mila euro. Il tutto per arrricchire chi ci specula sopra.

Ha fiducia nel governo nascituro?

Meloni è una scommessa. Gli italiani stanno cercando da anni qualcuno che li tiri fuori dai guai: prima Renzi, poi i 5 Stelle, poi la Lega, ora lei. Mi auguro non cada nell'errore che hanno commesso tutti: prendere i voti, andare al governo e cercare solo di aumentare il consenso. Deve avere il coraggio di assumere anche decisioni impopolari. L'ho sperimentato sulla mia pelle: il bene pubblico conta più di quello privato. E quasi mai vanno di pari passo.

Lei è andato a votare?

Certo, ma non dico per chi. L'unica cosa di cui sono sicuro, e lo avevo esternato prima del voto, è che ora serve un governo stabile per tutta la legislatura. Lo avrei detto anche se avesse vinto il centrosinistra.

Ha parlato con la sua ex collega di giunta Tiziana Nisini dopo l'elezione?

Sì, è quella con cui sono rimasto più in contatto. Nel collegio aveva un avversario di rango come Ceccarelli, sono contento che ce l'abbia fatta. E' una donna che si spende per la politica, è presente. Di lei parla bene anche chi non sostiene il centrodestra.

ghinelli-comanducci

Dica la verità, le manca la politica attiva?

Mi manca quella parte di politica che consente di mettere le tue proposte al servizio della città. Mi manca il rappporto con le persone, anche se spesso venivano a protestare e lamentarsi. Non mi manca lo stress. 

Nel 2025 ad Arezzo si vota per le amministrative e per le regionali. Marcello Comanducci cosa farà?

Adesso sono fuori dai giochi, in futuro vedremo. In giro sento apprezzamento nei miei confronti, credo e spero non sia solo piaggeria. Di sicuro non sono il tipo che fa due volte la stessa cosa, mi piace guardare avanti e affrontare nuove sfide. Se mai dovessi tornare in politica, lo farei con un percorso diverso da quello del 2015. Vediamo, ancora manca molto tempo.

L'ex vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini, qualche mese fa, confessò di pensare a un progetto civico per rientrare sulla scena. E disse che lei c'era dentro.

Gianfrancesco è un grande amico, ci vediamo spesso. Sa che sono ambizioso, ho mille idee per la città che appunto sull'iphone. Magari un giorno serviranno. Fu lui a chiamarmi la prima volta e abbiamo vissuto cinque anni insieme molto belli. Quando passeggiamo per la città, ci fermano in tanti per chiederci di tornare. Ma secondo me ad Arezzo è difficilissimo vincere le elezioni solo con una lista civica, lo dice la storia. La differenza la fa il rapporto con i partiti.

Turismo, attività produttive, digitalizzazione. Come le sembra oggi la città?

Mi pare che stia proseguendo nel percorso che avevamo avviato. Il covid ha dato una bella botta, però il 2022 sarà un anno buono in quanto a presenze. Riguardo la digitalizzazione, ricordo il 2015 come l'età della pietra: in Comune non c'era nemmeno una connessione wifi. Abbiamo fatto passi avanti giganteschi. Dove noto grandi difficoltà è sulla sicurezza. Arezzo sta peggiorando, la gente è stufa. Purtroppo le amministrazioni locali non hanno armi efficaci, c'è un problema culturale sempre più ampio.

E con Ghinelli vi sentite?

Ogni tanto. Ma io ho staccato con la politica, le mie priorità adesso sono il lavoro e la famiglia. Poi un domani chissà...

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Comanducci, mille idee per Arezzo: "Me le appunto sul telefono, un giorno forse serviranno. Tornare in politica? C'è tempo"

ArezzoNotizie è in caricamento