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Spesa, Arezzo città più costosa della Toscana: nel 2022 aumento di 528 euro

Ad aumentare soprattutto pane, pasta e cereali (+160 milioni) seguiti da verdura (+159 milioni) e carne (+143 milioni)

In 12 mesi la spesa degli aretini è lievitata di oltre 500 euro: 528 per la precisione. E' quanto emerge dall'ultima classifica stilata da Coldiretti Toscana sulla base dei dati dell'inflazione nel 2022. I residenti di Arezzo hanno dovuto aggiungere infatti ben 528 euro per acquistare il cibo che quotidianamente ha imbandito le loro tavole, come pane, pasta, latte, carne e pesce, aggiudicandosi il poco lusinghiero titolo di più cara della Toscana. Tra Arezzo e la città dove i pressi sono saliti meno impetuosamente (ovvero Pisa) c’è una forbice di 141 euro. In mezzo c’è un esborso medio annuale su base regionale a famiglia di 463 euro in più all’anno per l’acquisto di prodotti alimentari e bevande analcoliche.

"A spingere l’inflazione a livelli record sono stati in questo folle 2022 l’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dagli effetti del conflitto in Ucraina per cui, purtroppo, non si intravede ancora una soluzione. – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – Le famiglie per difendersi dallo tsunami dei rincari hanno dovuto adattarsi cercando prodotti con sconti, girando anche per più punti vendita alla ricerca del prezzo più conveniente oppure tornando all’abitudine di fare la lista della spesa per scoraggiare gli acquisti compulsivi. Piccole strategie che, insieme a tante buone pratiche quotidiane che hanno messo in atto come una più attenta lotta agli sprechi e una migliore gestione dei costi energetici con il 77% che ha affermato di ridurre le temperature e le ore di utilizzo dei riscaldamenti, hanno sicuramente alleviato l’impatto".

La classifica di Coldiretti

Al secondo posto della classifica della spesa più cara c'è Grosseto con 517 euro che ha chiuso l’anno con il tasso di inflazione più alto di tutta la regione (12,7%) contro una media del 12%. Al terzo posto Pistoia con 500 euro. Poi con 489 euro, al quarto posto, la provincia di Massa Carrara che precede Firenze con 478 euro in quinta posizione. Seguono poi Livorno con 453 euro, Siena con 444 euro e Lucca con 410 euro. Chiude la classifica,  Pisa con 387 euro di rincari.

In totale, le famiglie toscane, considerando l’inflazione media per ogni singola voce, nel 2022 hanno speso ben 845 milioni di euro in più per l’acquisto di prodotti alimentari e bevande analcoliche. A far lievitare i prezzi è stato l'incremento dell'inflazione:  + 8,2%. 

I prodotti che hanno subito più rincari

Ma quali sono gli alimenti che hanno subito più rincari? In primis pane, pasta e cereali (+160 milioni) davanti a verdura (+159 milioni) e carni (+143 milioni). "Al quarto posto ci sono latte formaggi e uova – spiega Coldiretti Toscana - che precedono il pesce, rincarato di 69 milioni di euro. Seguono olio, burro e grassi (+ 52 milioni), che è però la categoria che nel 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi con una inflazione media del 17,9% e le bevande analcoliche (dal caffè alle acque minerali fino ai succhi) a parimerito (+52 milioni). Chiudono la classifica degli aumenti a zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci (+25 milioni) e sale, condimenti e alimenti per bambini (+13 milioni)".

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia Coldiretti Toscana – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea.

"Sotto pressione – sottolinea Coldiretti Toscana – è l’intera filiera agroalimentare a partire dall’agricoltura dove si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Ma aumenti riguardano anche l’alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti".

"Il 2022 è stato un anno durissimo che ha sfiancato la fiducia di famiglie ed imprese e creato un clima di pessimismo soprattutto per quanto riguarda la situazione economica. L’anno si è chiuso con un tasso di inflazione stabile anche se con molte differenze tra territorio e territorio".

La spesa più cara in Toscana nel 2022

Arezzo + 528 euro

2° Grosseto + 517 euro

3° Pistoia + 500 euro

4° Massa Carrara + 489 euro

5° Firenze + 478 euro

6° Livorno + 453 euro

7° Siena + 444 euro

8° Lucca + 410 euro

9° Pisa + 387 euro

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