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Cinema e teatri chiusi. La rabbia degli operatori: "Non ce lo meritavamo", inviata lettera al premier

I luoghi della cultura di nuovo in lockdown a causa dell'emergenza Covid: saltano appuntamenti e spettacoli

Chiusi. Di nuovo. Sale vuote, schermi scuri, platee deserte. E pensare che in molti si erano adoperati per mettere in scena spettacoli, programmare rassegne e, con non poche difficoltà, riportare qualche avventore davanti ai grandi schermi. Da oggi, cinema e teatri tornano nuovamente ad essere off limits. Le ragioni sono contenute all'interno dell’ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri e relativo alle misure di contenimento del Coronavirus.

La seconda ondata della pandemia si è abbattuta poderosa sulla popolazione tanto da indurre il governo a prendere misure ben precise che si abbattono, pesanti come non mai, su comparti specifici della vita sociale, economica e culturale. Tra questi ci sono appunto i cinema, sale concerto e teatri che fino al 24 novembre - salvo eventuali proroghe - non saranno accessibili.

Un indirizzo che ha trovato il mondo dello spettacolo particolarmente contrario visto che, nei mesi passati, le strutture hanno dovuto adeguarsi ai protocolli Covid che hanno imposto loro sanificazioni regolari degli ambienti, riduzione della capienza massima di spettatori, distanziamento, prenotazioni, registrazioni, installazione di gel igienizzante e tutta una lunga serie di accortezze utili al contenimento dei contagi. Ma tant'è e dunque, giù il sipario al teatro Petrarca, al Pietro Aretino, al Mecenate e in tutti gli altri della provincia che, in molti casi, hanno dovuto annullare spettacoli e appuntamenti già calendarizzati

Nata Teatro

Annullate le date dello spettacolo per ragazzi “Voglio la luna” de la compagnia teatrale Nata. “Non ce lo meritiamo - scrivono sui social - Noi organizzatori, artisti e maestranze, che abbiamo rispettato misure rigidissime, investito tutto quello che avevamo, non solo perché vogliamo lavorare onestamente (perché il teatro è un lavoro) ma anche perché per il pubblico poter andare a teatro è troppo importante. È quel poco che aiuta, in sicurezza, a tenere vivo l' animo, il pensiero, le emozioni...insomma ci serve per capire il mondo. Non vi abbandoneremo come stanno facendo con noi, ma non seguiamo la scia di odio che invade le piazze, restiamo in attesa, noi ci siamo sempre con i corsi di teatro. Per gli spettacoli ci risentiamo il 24 novembre”.

Cinema Eden

“Da lunedì 26 ottobre chiudiamo nuovamente, per decreto, per contrastare il dilagare della pandemia. Speriamo serva a qualcosa chiudere un luogo fino ad oggi sicuro, anzi tra i più sicuri, dove distanziamento e rispetto delle regole ci hanno permesso di vivere eventi ed esperienze entusiasmanti nonostante tutto. Chiudiamo con grande rammarico, dopo gli sforzi e gli investimenti fatti insieme ai nostre/i colleghe/ per rendere le sale luoghi sicuri e sanificati. I fatti, oltre a numerosi studi, hanno dimostrato come non esista nel mondo un solo caso di contagio riconducibile ad una sala cinematografica. Speriamo almeno che questo ulteriore sacrificio, l'ennesimo richiesto al mondo della cultura, contribuisca a rendere meno problematica la gestione di questa difficile fase che stiamo attraversando. Speriamo di rivederci presto in sala, per tornare ad alzare la testa e a illuminarci della luce riflessa dallo schermo”.

Al Magnifico

A malincuore comunichiamo alla nostra gentile clientela che da domani Uci Cinemas non potrà avere spettatori, viste le disposizioni del nuovo Dpcm, e rimarrà chiuso fino al 24 novembre. Resta aperto comunque il centro commerciale per le attività che da Dpcm possono continuare il loro lavoro. Questi i dati ufficiali, al momento, sul contagio all’interno di Cinema e Teatri. Speriamo vivamente di poter continuare a vivere uno spettacolo unico, come quello del Cinema, al più presto.

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La lettera inviata al premier Giuseppe Conte

Di seguito il testo della missiva inviata al premier e al ministro della cultura Dario Franceschini e sottoscritta da numerosi operatori del settore, attori e cittadini.

Gentili Presidente Conte, Ministro Franceschini,
in merito all’intenzione di richiudere Teatri e Cinema contemplati esplicitamente nella bozza del prossimo Dpcm, ed eventuali altri fondamentali luoghi della cultura al momento non esplicitati, nel tentativo di scongiurarne l’approvazione che avrebbe conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini, richiamiamo la Vostra attenzione sui seguenti punti:

1) i lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire Teatri e Cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute. Essi sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia.

2) Abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza.

3) Per quanto concerne i teatri abbiamo riavviato l’attività di produzione degli spettacoli sospesi, investendo pertanto nuovamente per il loro riallestimento. Peraltro tutti i voucher emessi acquisiti per gli spettacoli se fossero annullati dovrebbero essere riemessi nuovamente per non gravare sulle casse dei teatri;

4) Abbiamo riprogrammato tournée, concerti, uscite cinematografiche assumendoci enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante;

5) Abbiamo fatto rientrare tutti i dipendenti dalla Cig, garantendo loro non solo la giusta retribuzione ma soprattutto la dignità del lavoro;

6) l’ultimo punto sul quale richiediamo la vostra preziosa attenzione è il più importante in assoluto: chi opera nel settore della cultura è consapevole dell’importanza che essa ricopre soprattutto in momenti difficili come quello che ci troviamo ad affrontare. Sarebbe un grave danno per i cittadini privarli della possibilità di sognare e di farsi trasportare lontano oltre i confini della propria quotidianità.

È soprattutto per l’importanza di non privare l’Italia del proprio immaginario collettivo che vi chiediamo a nome della Associazione Cultura Italiae che rappresento, e dunque di tutti i comparti e i generi dello Spettacolo dal vivo, dei Produttori Cinematografici, degli Artisti, degli Esercenti, delle Gallerie d’Arte, dei Musei, delle Sale da Concerto, di mantenere indistintamente tutti i luoghi della cultura aperti!

Siamo importanti per la società civile perché vi supportiamo nel vostro difficile compito istituzionale a mantenere elevato lo spirito dei cittadini, nella piena consapevolezza delle sofferenze che stanno incontrando a livello personale, familiare e professionale. È soprattutto in questa seconda ondata che ne avremmo più bisogno.

Il teatro e il cinema non possono fermarsi perché sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini.

Tuteliamo la parte visibile di questa riserva di senso.

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