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Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità Marciano della Chiana

Cibo di Strada: dieci anni fa a Marciano della Chiana il primo evento italiano

Dai primi mercati agli Streetfood Village, il lavoro di un’associazione che in Italia ha cambiato il concetto di cibo di strada. Il fondatore Massimiliano Ricciarini: "Tanto abbiamo fatto, molto c'è da fare: soprattutto chiarezza sugli operatori"

2010-2019 = 10 anni di legislatura amministrativa dell’allora sindaco Marco Barbagli a Marciano della Chiana. Nel 2010 il giornalista e appassionato di enogastronomia Massimiliano Ricciarini, aretino doc, porta proprio in questo piccolo borgo medievale l’evento che ha cambiato per sempre il modo di interpretare il cibo di strada.

«Fu proprio l’ormai ex sindaco Barbagli (dopo l’avvicendamento con il predecessore Franca Materazzi) assieme all’allora assessore a turismo e cultura Bruno Tommassini Pugliese a credere in un progetto di evento che avevo proposto: quel progetto si chiamava Streetfood Market – racconta Massimiliano Ricciarini, fondatore e oggi presidente dell’Associazione Streetfood. Da quell’evento riuscitissimo l’Associazione Streetfood Italia iniziò dal 2011 a girare l’Italia e oggi il progetto è mutuato in due format: Streetfood Village e Streetfood 4Wheels (solo per food Truck) e in questo anno a settembre si festeggerà la decima edizione dell’evento Streetfood ad Arezzo». Da quella data l’Associazione ha portato nelle principali piazze italiane il format realizzato centinaia di date e arrivando a toccare milioni di appassionati.

streetfood-2«Non l’ho inventato io lo Street Food, esisteva già in tutto il resto del mondo – sottolinea Ricciarini - gli ho solo dato un senso in Italia in un progetto culturale affinché non fosse abbinato a generici hamburger e hot dog, ma allineandomi con la ricerca di qualità e tracciabilità e il mio progetto deriva da input percepiti con esperienza e formazione in aula e sul campo... non certo da improvvisazione».

Nel 2008 infatti un gruppo di appassionati, cuochi, operatori, giornalisti, residenti e operanti in Puglia, Lazio, Marche, Toscana, Emilia e Piemonte, si è riunito a un tavolo per dare vita a una associazione, riconosciuta poi dallo Stato Italiano, che tutelasse e promuovesse il cibo di strada italiano, quello vero e della tradizione. Nasceva così, nelle campagne di Arezzo, in Toscana, l’Associazione Nazionale Streetfood che dopo undici anni con il marchio della “tendina” rappresenta una garanzia per la storia e la qualità dei cibi di strada.

«Sarebbe altrettanto maturo se con la stessa modestia, coloro che oggi (neo organizzatori e operatori del settore) si riempiono la bocca fin tropo di queste due parole riconoscessero le origini del fenomeno che li ha fatti crescere e sviluppare – ancora Massimiliano Ricciarini - soprattutto coloro (parlo di certi operatori) che da noi sono nati e oggi tentano di rinnegarci, o coloro (parlo di neo organizzatori) che sono venuti ad attingere idee e operatori nei nostri eventi... e anche il marchio tendina, o coloro che grazie ad una propria struttura aziendale possono contare su sviluppo all’ennesima potenza... ma sempre partendo da un progetto che non è il loro. Una parte importante la giocano anche i Comuni che dovrebbero gestire meglio l’agenda degli eventi calibrando la troppa ridondanza del tema enogastronomico».

streetfood2-2Le principali attività dell’associazione. Streetfood nasce con l'intento di fare sistema con i territori italiani ed esteri coinvolgendo nei propri progetti tanto gli enti che le istituzioni e le associazioni che ne condividano la "mission". In questi anni si è messa a disposizione per numerosi progetti di ricerca di tradizioni culturali enogastronomiche e artigianali italiane, ha contribuito a comunicare l'educazione alimentare attraverso seminari e iniziative riservate a grandi e piccoli. Il marchio Streetfood® rappresenta oggi un distintivo di qualità e genuinità sempre più riconoscibile e riconosciuto. Come detto è stato sviluppato anche il concetto di guida turistica enogastronomica.

L’artigianato. Oltre a promuovere Cibi e Cucine di Strada L’Associazione non può dimenticare i “ferri del mestiere”, ovvero quegli utensili, testi in ferro o argilla o refrattari, fornelli e quant’altro che da sempre hanno dato forma e senso alla cultura e tradizione dello “Streetfood”.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.

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